Nella relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia ,relativa al primo semestre del 2022, oltre alla “fotografia” sulla mappa della criminalità organizzata nel Siracusano, con i suoi affari illeciti, tra cui droga ed estorsioni, emerge, in tutta la sua drammaticità, il dato preoccupante dell’usura.

Usura e ludopatia

Un fenomeno non strettamente connesso alle difficoltà degli imprenditori di accesso al credito quanto legato ad un’altra piaga sociale: la ludopatia, sfruttata da organizzazioni criminali, non connesse a Cosa nostra.

L’operazione Ludos

La Dia lo evince da un’inchiesta, denominata  “Ludos”  eseguita il 30 settembre 2021 dalla polizia di Stato e culminata con l’arresto di 11 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse on-line tramite siti illegali, esercizio abusivo dell’attività di credito ed usura.

Prestiti per giocare online

Da quanto scoperto dagli inquirenti, si tratta di un’associazione  transnazionale, “operante ad Augusta e con propaggini a Catania e Malta, il cui “core business” era incentrato nell’esercizio abusivo del gioco e delle scommesse on-line tramite siti internet non registrati in Italia”.

La trappola

“I capi dell’organizzazione, fungendo da raccordo tra due distinti gruppi per la gestione dei siti illegali di scommesse ed avvalendosi del rapporto con gestori nazionali ed esteri, riuscivano ad ottenere il credito necessario per l’esercizio del gioco senza anticipare denaro, fidelizzando così i giocatori e assumendo credito, anche usurario, nei loro confronti”. Si è anche appreso che tra i capi di questo gruppo c’erano percettori di reddito di cittadinanza.

La mappa della mafia a Siracusa

In merito alla situazione della criminalità mafiosa a Siracusa, sono due i clan che hanno il controllo degli affari illeciti: la cosca Bottaro-Attanasio, il cui capo, Alessio Attanasio è recentemente tornato al 41 bis, alleato della famiglia Cappello di Catania, e Santa Panagia, che ha un patto storico con i clan Nardo (Lentini), Aparo (Solarino-Floridia) e Trigila (Noto), connesse, a loro volta, a Santapaola-Ercolano di Catania. Le cosche siracusane, da quanto indicato dalla Dia, sul fronte del traffico di droga, si riforniscono rispettivamente dagli alleati catanesi.

Nella frazione Cassibile, a sud della città di Siracusa, “risulta attivo il sodalizio dei Linguanti, costola di Trigila” mentre nell’estrema zona sud, a Pachino e Portopalo, “prevale l’egemonia del clan Giuliano, “vicino” al clan Trigila, del quale sono stati accertati, in pregresse attività d’indagine, radicati legami con i Cappello di Catania ed i cui interessi criminali convergono nei settori delle estorsioni e nel controllo delle attività legate al commercio
dei prodotti ortofrutticoli” si legge nella relazione della Dia.

 

 

 

 

 

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