Era stato condannato due mesi fa, in primo grado, a 14 anni e 4 mesi di reclusione Ivan Rossitto, considerato dai magistrati della Procura distrettuale antimafia esponente del clan Tonnara, finito sotto processo per associazione a delinquere finalizzata alla detenzione ed allo spaccio di droga.
L’uomo, difeso dall’avvocato Junio Celesti, è stato scarcerato per motivi di salute, per cui, dopo essere uscito dalla cella, è stato accompagnato nella sua abitazione, obbligato ad indossare il braccialetto elettronico.
L’inchiesta, coordinata dalla Dda di Catania, culminò nel febbraio del 2018 con l’arresto di 16 persone, al termine di un blitz, portato a termine dai carabinieri nel rione della Tonnara, nella zona di viale Santa Panagia.
Antonio Rizza e Danilo Briante sono indicati dai magistrati della Procura distrettuale antimafia di Catania, come le figure apicali di questo sodalizio. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i due avrebbero dati ordini sulle dosi giornaliere da consegnare agli spacciatori “organizzati in veri e propri “turni di lavoro”, in modo tale da garantire le cessioni di stupefacente senza soluzione di continuità durante l’arco dell’intera giornata”.
Francesco Capodieci, ex capo del gruppo Bronx, diventato collaboratore di giustizia, nel corso della sua testimonianza, ha confermato il ruolo operativo di Briante e Rizza ma si è anche soffermato sulla posizione di Gaetano Maieli, indicato dal pentito come “la mente fine del gruppo”.
Queste le condanne nei confronti degli imputati: Alessandro Abela, 11 anni, Raffaele Ballocco, 16 anni; Danilo Briante, 28 anni; Vincenzo Buccheri, 11 anni; Dario Caldarella, 11 anni; Gaetano Maieli, 13 anni e 4 mesi; Marco Maieli, 4 anni e 4 mesi; Giuseppina Riani, 6 anni e 6 mesi; Antonio Rizza, 24 anni; Ivan Rossitto, 14 anni e 4 mesi; Massimo Salemi, 11 anni 2 mesi; Graziano Pasquale Urso, 7 anni. Tra i difensori degli imputati ci sono gli avvocati Junio Celesti, Licinio La Terra Albanelli e Luca Cianferoni.