L’ipotesi di acquisizione delle raffinerie Isab Lukoil di Priolo, paventata dal ministro per lo Sviluppo economico, Adolfo Urso, piace al Pd ed a Confindustria.

L’embargo del 5 dicembre

Il senatore Antonio Nicita, siracusano, neo eletto, ritiene che questa opzione non deve escludere l’altra, cioè la possibilità per l’attuale proprietaria delle raffineria, la Litasco, società italo-svizzera con partecipazione russa, di disporre delle linee di credito, per il momento bloccate, per rifornirsi di greggio non russo, considerato che il 5 dicembre scatterà l’embargo alle importazioni di petrolio proveniente dalla Russia.

Le ipotesi di acquisizione

Il senatore del Pd, che ha presentato un’interrogazione parlamentare, svela in che modo potrebbe essere definita l’acquisizione della Isab Lukoil.

“In merito a questa possibilità – dice all’AGI Nicita – tra le ipotesi più fattibili c’è l’opzione di una partecipazione azionaria pubblica in un contesto in cui potrebbero entrare altri soggetti, tra cui fondi internazionali. Peraltro, non è affatto detto che il controllo dell’azienda debba essere pubblico. Bisogna anche verificare le intenzioni dell’attuale società anche se mi pare di aver compreso che siano disposti a varie soluzioni”.

“In ogni caso, si tratta di una questione – dice ancora all’AGI, Nicita – che necessita di tempo ma il 5 dicembre è praticamente alle porte. Qui si deve scongiurare il blocco dell’attività anche se piccole interruzioni sono tollerabili ma secondo me sia la vicenda dell’acquisizione delle raffinerie sia il via libera alla linea di credito all’attuale società sono strade percorribili”.

Il blocco del credito

Il problema del credito, bloccato dalle banche alla Litasco, è legato alla possibilità degli istituti di incappare in delle sanzioni perché si creerebbe un rapporto d’affari con una società che è nell’orbita della Russia.

“Il tema non è dato dalla proprietà dell’azienda, per le banche è – spiega all’AGI il senatore del Pd, Antonio Nicita –  importante la garanzia giuridica dell’operazione per questo il Comitato di sicurezza finanziaria potrebbe fornire rassicurazioni sulla liceità dell’operazione”.

“In ogni caso, serve fare presto – conclude il senatore del Pd – con lo sblocco del credito perché la società, in poco tempo, deve sottoscrivere dei contratti di acquisto e predisporre le navi per rifornire di greggio le raffinerie”.

Confindustria, sì ad acquisizione

Anche Confindustria Siracusa ritiene valida l’opzione dell’acquisizione delle raffinerie Lukoil. “L’ipotesi paventata dal ministro per lo Sviluppo economico è interessante, si tratterebbe – dice all’AGI il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona – di una operazione con modalità analoghe a quella condotta in Germania con le raffinerie russe della Rosneft finite sotto il controllo tedesco anche non conosciamo, nel dettaglio, le modalità di acquisizione”.

Più freddo il presidente di Confindustria sull’eventualità paventata dal senatore del Pd di fare intervenire il Comitato di sicurezza finanziaria per rassicurare le banche.  “Non so quante le banche possano sentirsi garantite con questa soluzione quando in realtà ce ne sarebbe una già esistente, cioè l’emendamento al Decreto aiuti presentato dall’ex ministro, Stefania Prestigiacomo che punta ad estendere le garanzie della Sace spa a Isab”.

 

 

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