E’ stato convalidato il fermo nei confronti di Adriano Rossitto, 38 anni, il titolare dell’agenzia di pompe funebri, accusato dell’omicidio delle due donne, madre e figlia, trovate morte a Lentini.

La decisione del gip

Questa la decisione del  gip del Tribunale di Siracusa, Carmen Scapellato, al termine della camera di consiglio, iniziata pochi minuti dopo l’interrogatorio dell’indagato, tornato in carcere, accusato di omicidio ed occultamento di cadavere, che ha negato di avere ammazzato Lucia Marino, 56 anni, e Francesca Oliva, 80 anni, la prima trovata nella sua abitazione, l’altra in una garage, in una bara, avvolta in una pellicola di plastica.

La difesa dell’indagato

Nella sua ricostruzione, il commerciante avrebbe detto di essere uscito insieme all’anziana che poi, dopo un malore, è morta ma, preso dalla paura, avrebbe nascosto la salma in quel locale. A quel punto, si sarebbe recato nella casa della figlia, accorgendosi della sua morte. L’autopsia del medico legale ha, però, accertato segni di violenza sui corpi di entrambe le vittime.

Le indagini

Le indagini hanno avuto inizio poco dopo il rinvenimento della salma della 56enne, avvenuto l’8 luglio, nella sua abitazione, in via Gorizia: era  in avanzato stato di decomposizione su un divano. Nell’appartamento non c’era l’anziana madre, risultata irreperibile anche nei giorni successivi, però, la pensionata sarebbe stata ripresa da alcuni sistemi di videosorveglianza a ridosso dell’abitazione di famiglia mentre si allontanava insieme all’uomo accusato di omicidio.

Il 38enne, però, nella giornata di sabato, ha fornito agli inquirenti indicazioni per il rinvenimento della salma dell’anziana all’interno del garage in via Murganzio: il corpo della donna, come è stato rilevato nel corso del sopralluogo dei carabinieri della Sezione investigazioni scientifiche del Comando provinciale carabinieri di Catania,  era stato occultato in una bara, avvolto in una pellicola di plastica.