Hanno preferito avvalersi della facoltà di non rispondere gli otto indagati finiti nell’operazione antidroga, denominata Posto fisso dei carabinieri di Siracusa. Gli indagati che sono in carcere (Francesco “Cesco” Mauceri, 29 anni, disoccupato, ritenuto dai magistrati della Procura di Siracusa il capo del gruppo; Francesco Gallitto, detto U Baffuni, 64 anni, disoccupato; Andrea Aliano, 38 anni, disoccupato; Michele Amenta, 32 anni, disoccupato; Salvatore Grande, 32 anni, disoccupato; Federico Diana, 28 anni, disoccupato, con precedenti di polizia) channo partecipato all’udienza in streaming mentre gli altri due Alessio Iacono, 24 anni, disoccupato, Mirko Lo Manto, 20 anni, disoccupato, si sono presentati al palazzo di giustizia di Siracusa. Secondo la Procura di Siracusa, gli indagati, difesi dagli avvocati Junio Celesti e Giorgio D’Angelo, farebbero parte di una rete di spaccio in Ortigia, in particolare nel rione della Giudecca, che aveva dei turni di lavoro, dalle 11 fino alle 4 del mattino.

 

“Le numerose cessioni documentate nei servizi di osservazione e controllo ed immortalate dalle telecamere hanno costituito una compiuta rappresentazione della quotidiana e frenetica attività di tutti i soggetti coinvolti, da cui è stato possibile individuare e isolare singoli episodi estremamente significativi che hanno portato agli odierni arresti” fanno sapere dal comando provinciale dei carabinieri.  I pusher, che si avvalevano anche di “pali”, per rilevare la presenza delle forze dell’ordine , seguivano turni ben definiti, dandosi il cambio sul posto, dopo aver nascosto le confezioni di stupefacente  in anfratti dei muri delle abitazioni degli angusti vicoli della Giudecca, sopra gli stipiti delle porte delle case abbandonate di Ortigia, nonché all’interno di uno scooter parcheggiato, disponendo di dosi di vario peso, in relazione alle richieste degli acquirenti. In alcuni casi è stato accertato che la cessione di stupefacenti avveniva all’interno di private abitazioni, previo “squillo” telefonico a cui seguiva la dazione delle dosi, anche lanciate dalla finestra all’acquirente. Nell’ambito dell’attività, iniziata nel mese di ottobre 2018 e conclusa nel mese di maggio 2019, sono state documentate ben 2.642 cessioni di stupefacente. I tossicodipendenti che si approvvigionavano di stupefacenti dal sodalizio erano di varia estrazione sociale e provenienza e, fra di loro, figurano anche alcuni minorenni.

Nel complesso, sono stati sequestrati 170 grammi di hashish, 2 grammi di marijuana e 17 grammi di cocaina.  Durante la perquisizione di alcuni “bassi” di Ortigia, nel corso delle indagini, i militari hanno rinvenuto anche  copioso materiale idoneo al confezionamento delle dosi, nonché un foglio su cui erano riepilogate come in un memorandum alcune azioni da effettuare per il buon andamento della gestione degli affari illeciti. Sebbene
le indagini si siano concluse a maggio, i carabinieri hanno continuato ad osservare i movimenti del gruppo fino agli ultimi mesi del 2019.