- Scontro tra il sindacato dei medici e l’ex direttore dell’Asp di Agrigento
- Il giudice del Lavoro ha rigetto il ricorso del sindacato
- Al centro della vicenda il comportamento antisindacale di Salvatore Lucio Ficarra
“La Cimo dimostra ancora una volta lo spirito persecutorio nei miei confronti cercando di pescare nel torbido, non capendo che il diritto è una cosa seria, mentre non lo sono i privilegi che vogliono farsi passare per diritti”.
Lo ha detto il direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra in merito al rigetto del ricorso, da parte del giudice del Tribunale di Agrigento, del Cimo, il sindacato dei medici, che, negli anni scorsi, aveva denunciato l’atteggiamento antisindacale del manager quando ricopriva la carica di direttore dell’Asp di Agrigento.
La vicenda denunciata dal sindacato
Nel mirino del sindacato “l’assegnazione del direttore della Unità operativa complessa Centro Trasfusionale di Sciacca presso la medesima Unità operativa complessa di Agrigento, collegandola -in modo sibillino- a motivazioni inerenti vicende di altra natura per le quali erano al tempo in corso indagini giudiziarie, assessoriali e ministeriali”.
Ed ancora, “a tutela dell’interesse di un proprio iscritto, un primario illegittimamente demansionato e trasferito da Sciacca ad Agrigento sulla base di falsi presupposti e motivazioni a dir poco fumose, CIMO Sicilia ha inviato nelle scorse settimane due note ufficiali al dottor Giorgio Giulio Santonocito (nominato direttore generale dell’Asp di Agrigento nell’aprile del 2019 ndr) che non ha ravvisato la necessità di fornire alcun riscontro, senza sentire il bisogno di dissociarsi dagli abusi amministrativi messi in atto da chi lo ha preceduto alla guida della stessa Asp” dichiarava il sindacato il 20 maggio del 2019 a Insanitas.
La risposta di Ficarra
“Nel 2014/2017 ero direttore generale dell’Asp di Agrigento – commenta Salvatore Lucio Ficarra -. Dopo innumerevoli denunce fatte dalla Cimo a tutti i livelli a firma della dottoressa Rosetta Vaccaro, il segretario della Cimo proponeva ricorso al Giudice del lavoro di Agrigento per comportamento antisindacale”.
“Con decreto di rigetto del 2017 il Giudice del Lavoro rigettava il ricorso di cui sopra con condanna alle spese della Cimo. Non contenta, la Cimo appellava il suddetto decreto. Nel 2021 con sentenza, il Giudice del Lavoro di Agrigento, riaffermando la legittimità degli atti da me adottati, condannava nuovamente alle spese la Cimo che certamente dovrà rifondere l’Asp di Agrigento. Ovviamente, vista la strada giudiziaria più volte intrapresa dalla Cimo, chiariremo il tutto nelle sedi opportune”.
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