E’ morto, stroncato da un malore improvviso Antonino Zito, 70 anni, ex presidente della Commissione Inps, in pensione, coinvolto nell’inchiesta della Procura di Siracusa e dei carabinieri denominata Povero Ippocrate sulle false pensioni di invalidità dietro compensi in denaro. L’operazione, conclusa la settimana scorsa, ha portato all’arresto, sebbene ai domiciliari, di un medico Santo Cultrera e di Rosaria Mangiafico, gestore di un patronato, mentre Antonino Zito, su disposizione del gip del tribunale di Siracusa, Carmen Scapellato, ha subito, insieme ad altri indagati, il sequestro di beni. L’ex presidente della Commissione era molto noto in città, soprattutto per la sua carriera politica, sempre nelle file del Centrosinistra: è stato per anni sui banchi del Consiglio comunale oltre ad essere stato un fedelissimo dell’ex assessore regionale Bruno Marziano. “Nino non ha retto – racconta emozionato a BlogSicilia Bruno Marziano – a queste pesanti accuse. Ecco cosa accade alle persone perbene, lui ci teneva tantissimo alla sua onorabilità che avrebbe voluto difendere a tutti i costi ma questa storia lo ha segnato. E se ne va una delle persone più oneste che abbia mai conosciuto”
Tra gli altri personaggi eccellenti coinvolti nell’operazione “Povero Ippocrate” ci sono Remo Ternullo, ex sindaco di Melilli, nel Siracusano e Biagio Saitta, ex consigliere alla Provincia regionale di Siracusa.
L’indagine, coordinata dal Procuratore di Siracusa Sabrina Gambino e dai sostituti Tommaso Pagano e Salvatore Grillo, ha consentito di accertare, a partire dal 2016, attraverso le intercettazioni telefoniche e ambientali, che gli indagati avrebbero fittiziamente attestato di avere compiuto esami diagnostici in realtà mai eseguiti, di avere accertato la sussistenza di patologie inesistenti.
Sono iniziati gli interrogatori degli indagati, i due arrestati, assistititi dagli avvocati, Ezechia Paolo Reale e Antonio Meduri, hanno deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere.
L’ordinanza emessa dal gip si avvale anche della documentazione videoripresa dei passaggi di denaro in favore di medici corrotti. Il “sistema”, che si sarebbe servito dell’appoggio di alcuni patronati, prevedeva che in alcuni casi il falso invalido venisse istruito circa il comportamento da tenere durante la visita di accertamento dei requisiti presso la commissione dell’Inps. In particolare, il candidato alla pensione di invalidità veniva istruito sulle modalità per simulare determinati sintomi e veniva fornito di falsi referti. I finti parenti e le false badanti servivano a descrivere e confermare la presenza assidua dei sintomi simulati dal candidato.
Commenta con Facebook