- Arrestato dalla polizia un 54enne per stalking
- Nonostante il divieto di avvicinamento alla ex compagna, continuava a tormentarla
- Come disposto dalla Procura, è ai domiciliari
Non si sarebbe rassegnato alla fine del matrimonio e nonostante la separazione ed un divieto di avvicinamento un 50enne siracusano avrebbe continuato a molestare la donna. La vittima, che ormai era entrata in uno stato di ansia oltre che aveva timore per la sua incolumità si è rivolta alla polizia. Gli agenti della Squadra mobile, che hanno avviato le indagini, hanno tratto in arresto lo stalker, raggiunto da un provvedimento cautelare emesso dal Tribunale di Siracusa.
Le pressioni
“L’uomo, al quale era stato notificato l’obbligo di mantenersi ad una distanza di almeno 100 metri dalla ex compagna e di non comunicare con lei con qualsiasi mezzo, epistolare, telefonico o telematico, non ha rispettato tali prescrizioni e ha continuato a maltrattare la donna. Ancora una volta, la Polizia di Stato, coglie l’occasione per incoraggiare tutte le donne vittime di violenza a sporgere denuncia”.
Gli altri casi a Siracusa
Nei giorni scorsi, la polizia ha arrestato un 54enne, un professionista che avrebbe costretto la donna a vivere sotto lo stesso tetto insieme ai 3 figli.
Le violenze davanti ai figli
Avrebbe fatto leva sulla condizione economica della vittima, disoccupata e senza reddito, per costringerla a stare ancora con lui ma durante la convivenza avrebbe picchiato e maltrattato la ex moglie. L’uomo è stato arrestato dagli agenti delle Volanti con l’accusa di maltrattamenti in famiglia “con l’aggravante di aver commesso i fatti in presenza dei figli minori” spiegano dalla Questura di Siracusa.
“Mi hai rovinato la reputazione”
Secondo quanto ricostruito dagli agenti delle Volanti, la donna, già dal 2017, è rimasta vittima di continue vessazioni, insulti e violenze fisiche e morali da parte del marito, che l’accusava di avergli rovinato la reputazione “chiedendo la separazione e rovinando così l’immagine di famiglia perfetta che l’uomo pretendeva di mantenere, continuando la convivenza nello stessa abitazione facendo leva sulle difficoltà economiche della donna che, non svolgendo alcuna attività lavorativa, era impossibilitata a mantenere sé e i tre figli” svelano dal palazzo della Questura.
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