C’è una legge regionale che si pone l’obiettivo di favorire l’inserimento lavorativo di persone con disabilità nelle aziende agricole. Non a caso si chiama agricoltura sociale che, naturalmente, ha anche una finalità terapeutica, stimolando le funzioni cognitive, emotive e sociali dei disabili, migliorandone, contestualmente le condizioni di salute.
“Una legge bellissima” dice Maurizio Caliò, presidente della cooperativa sociale Eubios, che ha sede sia a Siracusa sia a Caltanissetta, purtroppo non è di facile attuazione. La norma, intanto, consente un contributo a fondo perduto pari al 65%, il resto è a carico dell’azienda privata, che, come recita la stessa legge, deve avere dei requisiti.
Naturalmente, possono essere coinvolte nel progetto di agricoltura sociali le aziende agricole private, c’è spazio anche per le cooperative sociali ma a determinate condizioni, cioè che “il fatturato derivante dall’esercizio delle attività agricole svolte deve essere prevalente” si legge nel provvedimento della Regione, che precisa: “Nel caso in cui il suddetto fatturato sia superiore al 30% di quello complessivo, le medesime cooperative sociali sono considerate operatori dell’agricoltura sociale in misura corrispondente al fatturato agricolo”.
Dall’esperienza dell’Eubios, emerge che, in merito alla partecipazione delle aziende agricole, “non se ne trovano disponibili per l’agricoltura sociale”. Insomma, l’idea è bella ma di difficile attuazione, le imprese, per poter ospitare i lavoratori disabili devono adeguare i locali, inoltre le aree coltivabili devono essere facilmente raggiungibili: interventi che, comunque, possono essere realizzati attraverso il contributo a fondo perduto ma c’è, presumibilmente, una resistenza culturale.
L’altra soluzione è quella, come recita la legge, quella delle cooperative sociale ma il requisito dell’attività agricola prevalente è molto rigido, togliendo altre possibilità al progetto di inserimento professionale dei disabili. “Credo che – dice il presidente dell’Eubios, Maurizio Caliò – sia necessario apportare delle modifiche per rendere più flessibile il coinvolgimento delle cooperative sociali, allargando le maglie, altrimenti il rischio, come del resto è sotto gli occhi di tutti, è di congelare un’opportunità straordinaria, quale è l’inserimento professionale dei disabili”.
L’Eubios, non riuscendo a sfruttare la norma per via di questi paletti, si è fatta promotrice di una collaborazione, avviata nell’ottobre del 2023 e conclusa nell’aprile scorso, con un’impresa olivicola di Siracusa che ha impegnato 15 ragazzi disabili con risultati soddisfacenti.
“Abbiamo iniziato con la raccolta delle olive, il secondo passaggio – dice Maurizio Caliò – è stato il frantoio per realizzare l’olio. Nel frattempo, abbiamo comprato le bottiglie, le abbiamo decorate per poi riempirle d’olio che abbiamo regalato. I ragazzi hanno anche lavorato per la produzione di pomodori, delle verdure e degli ortaggi”. L’esperienza si è chiusa ed è stata molto formativa per i ragazzi che non hanno voluto perdersi il G7 e l’Expo dell’Agricoltura svoltosi a Siracusa dal 21 al 29 settembre. E per tornare a svolgere a vestire i panni degli agricoltori l’unico modo è sfruttare quella norma regionale che, però, andrebbe ritoccata.