La famiglia di Evan ha nominato la criminologa Anna Vagli come consulente tecnico di parte nella vicenda giudiziaria legata al decesso del bimbo di 2 anni di Rosolini per la cui morte sono indagati Letizia Spatola, 23 anni, la madre del piccolo, ed il compagno, Salvatore Blanco, 30 anni.
Un’indagine, quella coordinata dai magistrati della Procura di Siracusa, abbastanza complessa in cui sono emerse alcune criticità, tra cui una relazione dei carabinieri inviata al palazzo di giustizia di Siracusa in cui è indicato che, dall’ascolto delle microspie, secondo i militari, non emergerebbero casi di maltrattamenti. Ma la diffusione degli audio delle cimici nel corso della trasmissione Quarto Grado avrebbero, invece, evidenziato delle aggressioni ai danni di Evan ed i riflettori sono puntati sul compagno della madre del piccolo, che, fin dal primo istante, ha negato le accuse.
Come spiega l’avvocato Loredana Calabrese, difensore degli zii di Evan, Jessica e Maikol Lo Piccolo, la criminologa si dedicherà “nella delicata analisi delle intercettazioni ambientali, delle sommarie informazioni in attesa di ricevere le trascrizioni dell’incidente probatorio svoltosi l’11 settembre“.
“Stante la copiosità delle informazioni – dice l’avvocato Loredana Calabrese – progressivamente generate nell’indagine ancora in corso e il sempre più decisivo ruolo ricoperto dalle scienze forensi, in qualità di difensore degli zii paterni di Evan ho ritenuto opportuno nominare come consulente tecnico di parte la dottoressa Anna Vagli, criminologa investigativa ed esperta in scienze forensi, psicologia investigativa, sopralluogo tecnico sulla scena del crimine e criminal profiling.” .
“ Il lavoro che sono chiamata a svolgere – dice la criminologa Anna Vagli – pone un carico di responsabilità forse ancora maggiore. E cio non solo nei confronti del piccolo Evan, ma anche dell’intera società. Lo scorso anno Terres des hommes ha denunciato in Italia un aumento della violenza sui minori pari al 43% rispetto a 10 anni fa. Di fronte a questi allarmanti dati siamo chiamati ad una presa di coscienza collettiva”.
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