Il ministero delle Imprese e del Made in Italy, d’intesa con il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e Regione Siciliana, ha convocato per giovedì 21 novembre a Palazzo Piacentini un tavolo con tutte le forze produttive e sindacali del territorio e gli enti locali sul futuro dell’area industriale di Priolo Gargallo.  Lo riferisce il Mimit in una nota.

Il caso Ias

L’incontro, che sarà presieduto dal ministro Adolfo Urso – prosegue la nota – avrà luogo “alla luce delle recenti decisioni del Tribunale del Riesame di Roma in merito all’ordinanza del Tribunale di Siracusa, che hanno di fatto bloccato la prosecuzione delle attività del depuratore IAS S.p.A. (Industria Acqua Siracusana) di Priolo Gargallo, compromettendo le operazioni di aziende di primaria importanza come Isab, Versalis, Sonatrach e Sasol”.

Urso, “situazione impattante per il territorio”

“La situazione – conclude la nota – rischia di avere un impatto devastante sul territorio, compromettendo il destino di migliaia di lavoratori e gli investimenti programmati per la riconversione green delle attività produttive”.

Cosa è successo

Il terremoto industriale è esploso stamane dopo la notizia che il Tribunale del Riesame di Roma non ha sospeso l’efficacia del provvedimento del gip del Tribunale di Siracusa che, nei mesi scorsi, ha disposto il divieto di conferimento dei fanghi industriali nel depuratore Ias di Priolo provenienti dalle aziende.

La vicenda ruota attorno al decreto Salva Isab del Governo nazionale che garantiva la prosecuzione dell’attività del depuratore, finito sotto sequestro nel giugno del 2022 a seguito di una inchiesta della Procura di Siracusa per disastro ambientale.

Il braccio di ferro legale

Essendo l’impianto incastonato nell’area industriale di Priolo definita dallo stesso Governo sito di interesse strategico, il decreto consentiva alle imprese di continuare a trasferire gli scarti industriali ma nel giugno scorso, la Consulta ha dichiarato incostituzionale il salva Isab perché andava oltre i 36 mesi. Da qui la decisione del Gip del Tribunale di Siracusa di imporre lo stop al conferimento dei fanghi ma l’Avvocatura dello Stato ha presentato appello al Tribunale del Riesame di Roma che ha rimandato tutto alla Consulta senza, però, sospendere l’efficacia del provvedimento del gip di Siracusa.

Scerra, “doveroso il vertice a Roma”

“Era doverosa la convocazione di un vertice a Roma in questo complesso momento per la zona industriale di Siracusa. È chiaro che non basterà un incontro per venire a capo di una situazione delicata come quella che sta attraversando il multisito che si estende dalle porte di Siracusa sino ad Augusta. Per questo, continuiamo a lavorare su più fronti alla ricerca di soluzioni operative che possano scongiurare il tramonto dell’industria siracusana ed accompagnare uno sviluppo sostenibile, nel rispetto di tutte le parti e senza alimentare lo scontro con altri pezzi dello Stato. Restiamo concentrati ed uniti sulle sorti delle migliaia di lavoratori, da tutelare e proteggere di fronte agli scossoni che stanno attraversando l’area industriale aretusea. Si manifesta una volta di più la necessità di mettere in piedi in poco tempo una strategia condivisa e concreta per guidare una nuova fase industriale rispettosa dell’ambiente”. Così il parlamentare Filippo Scerra, del Movimento 5 Stelle