L’incontro al Ministero delle Imprese e del Made di Italy per la vicenda Isab, appena acquisita dal fondo cipriota Goi Energy, lascia soddisfatta Confindustria.
Vertice a Roma
C’è stato un incontro ieri a Roma per la verifica dei piani degli acquirenti, che hanno avuto il via libera dal Governo alla chiusura della trattativa con il gruppo Lukoil dopo le rassicurazioni sulla continuità produttiva, occupazione e sulla transizione energetica. Il presidente di Confindustria Siracusa annuncia la costituzione di un tavolo di monitoraggio.
Tavolo di monitoraggio
“Le ulteriori garanzie ottenute a seguito della riunione tenutasi ieri al MiMIT confermano l’importanza che il nostro sito riveste per l’economia nazionale. È stato infatti costituito un tavolo permanente di monitoraggio per l’Isab, da noi chiesto al Ministro Urso in occasione della recente Assemblea pubblica, che dà ulteriori rassicurazioni: la validità del piano industriale sarà certificata da un soggetto terzo nominato dal Ministero, che verificherà costantemente il rispetto degli accordi. L’attenzione del MIMIT tramite l’utilizzo della Golden Power ci rassicura sul futuro dell’Isab e dell’intero polo industriale nella delicata fase della transizione energetica”.
Raffinerie Priolo strategiche
Sulla vicenda Isab Goi Confindustria Sicilia esprime la sua piena soddisfazione sull’impegno del governo nazionale con il ministro Adolfo Urso e del governo regionale con l’impegno del Presidente della Regione Renato Schifani. “Lo stabilimento di Priolo è un asset strategico di questo Paese e della Sicilia – dice il presidente di Confindustria Sicilia Alessandro Albanese – . È fondamentale che si attui la transizione green e che ciò avvenga con la salvaguardia della produttività del sito che da solo rappresenta quasi il 70% dell’export regionale”.
I costi della Transizione energetica
La Transizione energetica non è come bere un bicchiere d’acqua ed i costi per le aziende, secondo Confindustria, sono enormi. Gli investimenti si aggirano intorno ai 3 miliardi di euro e poi ci saranno i costi legati all’occupazione.
Al momento, secondo dati della Cgil, la zona industriale impiega tra diretti ed indotto 11 mila lavoratori. La Transizione energetica imporrà inevitabilmente dei taglio alla manodopera.
“Bisogna essere chiari perché la Transizione- dice Diego Bivona, presidente di Confindustria Siracusa – comporterà dei sacrifici e non sarà indolore in termine di riduzione dei posti di lavoro, così come cambieranno le prospettive delle piccole e medie imprese che sono ancora adesso legate al Petrolchimico”.
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