Un incidente stradale è avvenuto stamane in viale Cadorna, nella zona del Santuario della Madonna delle Lacrime. Da una prima ricostruzione, al vaglio della Polizia municipale, nello scontro sono rimasti coinvolti una macchina ed una moto.
Un ferito grave
Ad avere la peggio il giovane che era in sella al ciclomotore che è stato trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale Umberto I ma considerate le sue gravi condizioni i medici hanno optato per il trasferimento in un ospedale di Catania. Nella struttura sanitaria di Siracusa è finito anche il conducente della macchina, le cui lesioni, però, non sembrerebbero della stessa entità rispetto a quelle del motociclista.
Un morto ad Avola
Un uomo di 77 anni è morto in un incidente stradale autonomo avvenuto nel pomeriggio del 22 gennaio intorno alle 16, ad Avola, nel Siracusano, sulla strada tra la circonvallazione ed il cimitero. Il pensionato, originario di Avola ed ex autista dell’azienda sanitaria, era a bordo della sua auto, una Lancia, quando, per cause che sono al vaglio della Polizia municipale di Avola, ha perso il controllo del mezzo andando a sbattere contro un muro. Sono stati vani i tentativi di soccorrerlo, il suo cuore aveva già cessato di battere ma, stando ad una prima ricognizione degli inquirenti, l’anziano potrebbe essere stato colto da malore mentre era al volante della sua auto.
Condanna per omicidio stradale
Il Gup del Tribunale di Siracusa ha condannato a 3 anni e 10 mesi di reclusione per omicidio stradale la conducente dell’auto che ha travolto ed ucciso Maddalena Galeano, la 17enne siracusana falciata il 17 gennaio del 2023 in via Monti, nel rione della Pizzuta, a Siracusa.
Cosa è accaduto
Secondo quanto emerso nella ricostruzione della Polizia municipale, la ragazzina, era in sella ad uno scooter, quando venne travolta dall’auto alla cui guida c’era l’imputata. La vittima fu trasportata in ospedale, a Catania, nel disperato tentativo di strapparla alla morte ma ogni tentativo si rivelò inutile. Tantissima la commozione per la sorte di Maddalena, i cui organi, su disposizione della famiglia, vennero donati. La difesa dell’imputata aveva proposto il patteggiamento pari a 2 anni e 10 mesi poi rigettato dal giudice
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