Può tornare al lavoro, al Comune di Siracusa, Fabio Morabito, l’ex direttore del cimitero di Siracusa che, nel febbraio scorso, venne arrestato, insieme ad un operaio, Marco Fazzino, a conclusione di una inchiesta della Procura di Siracusa su un presunta compravendita illecita di cappelle gentilizie ricavate nel camposanto. Per l’indagato, l’amministrazione comunale ha previsto un altro ufficio, in particolare l’Unità di Progetto e l’Ufficio per la transizione digitale.
Le misure cautelari
Quel procedimento giudiziario, gli è costato il posto per via della misura cautelare emessa nei suoi confronti dal giudice per le indagini preliminari: finì ai domiciliari ma poco dopo fu accompagnato in carcere avendo violato alcune prescrizioni salvo poi tornare a casa, sempre in stato di arresto. Nei mesi scorsi, come confermato dal suo legale, Francesco Favi, ha ottenuto l’obbligo di dimora a Siracusa.
La proposta di reintegro
Nella determina dirigenziale del settore Risorse umane del 31 ottobre scorso è indicata, come oggetto, la revoca della sospensione dal servizio ed a proporre il suo reintegro è stata la responsabile del procedimento, “in conseguenza della decisione con la quale il GIP ha disposto la sostituzione della superiore misura” e considerato che “il GIP con provvedimento ha disposto la revoca della misura interdittiva applicata al dipendente a condizione che, per le motivazioni ivi esposte, lo stesso possa svolgere le proprie funzioni presso l’Unità di Progetto e l’Ufficio per la transizione digitale”.
Il sì del dirigente del settore Risorse umane
La proposta è stata avallata dal dirigente del settore Risorse umane “nella sua formulazione, così come proposto dal responsabile del procedimento” si legge nel documento.
L’inchiesta
L’inchiesta della Procura di Siracusa, condotta dagli agenti della Squadra mobile di Siracusa, nacque dopo la denuncia da una delle vittime che, vivendo ormai lontana e rientrata a Siracusa durante le festività natalizie del 2019/2020, si era accorta che la cappella di famiglia del cimitero comunale, in cui erano state tumulate le salme dei propri congiunti, era ormai occupata da altri defunti.
Gli altri indagati
Nel registro degli indagati, 11 in tutto, ci sono coloro che avrebbero acquistato, senza alcun titolo, le cappelle occupate da altre famiglie e poi un ex dirigente ed altri dipendenti del Comune di Siracusa che, secondo la polizia ed i magistrati della Procura di Siracusa, avrebbero coperto i due principali indagati.
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