E’ rientrato l’allarme nel Petrolchimico di Siracusa dopo lo scoppio di un incendio nell’impianto di gassificazione Isab nella disponibilità del gruppo russo Lukoil. Ci sono, però, due operai che sono rimasti feriti anche se le loro condizioni sono ritenute buone.
Due operai feriti
“Uno dei due, di Priolo, è stato raggiunto telefonicamente dal vicesindaco, Maria Grazia Pulvirenti, che ha voluto sincerarsi delle sue condizioni. L’uomo ha riportato fortunatamente solo lievi ustioni” spiega il sindaco di Priolo, Pippo Gianni.
L’incidente
Secondo quanto emerso nei primi accertamenti, il principio di incendio si è verificato all’interno dello stabilimento, non si è propagato verso l’esterno, del resto è stato immediato l’intervento delle squadre di soccorso dell’Isab che ha scongiurato il peggio. Poco dopo il rogo, il disaster manager di Priolo, Gianni Attard, aveva rassicurato sul contenimento del danno, limitato solo allo stabilimento, in ogni caso sono stati avviati i controlli per svelare le cause dell’incidente.
Sfiaccolamento a febbraio
Appena due mesi fa, si era verificato uno sfiaccolamento allo stesso impianto di gassificazione. In quella circostanza, la proprietà aveva comunicato che “lo sfiaccolamento con relativa fumosità è avvenuta nell’ambito dell’avviamento del gassificatore 2 e fermata del gassificatore 1”.
L’impianto ed i limiti alle emissioni
Di recente, sono stati fissati dei nuovi limiti alle emissioni dell’impianto di gassificazione di Isab, approvati in una recente Conferenza dei servizi. A votare a favore sono stati i Comuni di Priolo, Siracusa ed il Libero consorzio, contro solo il Comune di Melilli.
“Le nuove prescrizioni all’azienda – spiegava il parlamentare regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo – vanno oltre le cosiddette Bat, cioè le migliori soluzioni tecniche impiantistiche, gestionali e di controllo in grado di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente”.
“Il territorio siracusano deve essere fiero del lavoro fatto dal Ministero, da Ispra e dai rappresentati della Regione e del Libero Consorzio. Dopo tanti anni, anche a Roma si sono accorti che la contiguità degli impianti e l’assenza di un Piano di qualità dell’aria regionale non permettono maglie troppo larghe come in passato” ha detto l’assessore all’Ambiente del Comune di Siracusa, Giuseppe Raimondo.
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