- Il Mai ha presentato le sue proposte al presidente della Regione per l’emergenza incendi
- Tra le richieste la nazionalizzazione dell’intervento dei Canadair
- Avanzata l’ipotesi di equiparare i roghi dolosi ad atti di terrorismo
“Nazionalizzazione dell’intervento aereo tramite Canadair che al momento è gestito da società private con costi elevatissimi per la comunità”.
E’ una delle richieste avanzate dai volontari del Mai, il movimento anti incendio ibleo, al presidente della Regione, Nello Musumeci, incontrato nei giorni scorsi ad Ispica, poche ore dopo l’inaugurazione del tratto Rosolini-Ispica della Siracusa-Gela. La catena di roghi che sta interessando l’intera isola, secondo gli ambientalisti, ha una una precisa regia e nelle settimane scorse una lettera è stata recapitata al prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto, per pressare il Governo ad arginare il fenomeno.
“Inasprimento delle pene”
Al Presidente della Regione è stato anche chiesto di pressare il Governo nazionale per equiparare gli incendi ad atti di terrorismo “per i quali non debba essere applicata l’improcedibilità prevista dalla nuova riforma della giustizia”, inoltre Musumeci è stata sollecitato a chiedere “tutti gli aiuti, in termini di mezzi, uomini e fondi straordinari, per affrontare tale stato di calamità naturale destinato a protrarsi fino all’autunno inoltrato, date le temperature elevate previste e dovute ai cambiamenti climatici in corso”.
Riforma della Forestale
Tra gli altri punti presentati dal Mai c’è “l’inserimento in bilanci pluriennali (e non annuali come adesso) delle risorse economiche regionali necessarie per la prevenzione e la lotta agli incendi, attraverso un riammodernamento e riqualificazione del servizio forestale siciliano in termini di uomini e mezzi”.
“Rimboschimento delle aree colpite”
Le risorse economiche sarebbero da impiegare per “le nuove tecnologie e sistemi oggi disponibili sul fronte degli incendi, per il rimboschimento delle aree percorse dal fuoco, per un maggiore e migliore coordinamento tra Forestale, Vigili del fuoco, Protezione civile ed altre associazioni di volontariato, per il potenziamento dei bacini idrici, per la sorveglianza ed il controllo del territorio in particolare nei periodi più a rischio, per il contrasto all’abbandono delle zone agricole e montane”.
Ed ancora, il “commissariamento ad acta dei Comuni inadempienti all’obbligo della tenuta del Catasto incendi e relativi divieti previsti dalla legge”.
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