Ha spento il rasoio e rimesso le forbici nel cassetto in modo definitivo la sera del 29 giugno scorso. E’ stato l’ ultimo giorno di lavoro per Michele Puccio, nativo di Ferla ma siracusano d’azione, che, prima dell’arrivo della pensione, non aveva mai smesso di svolgere una professione, di cui si è innamorato da piccolissimo, quando, ancora con i calzoni corti, dava una mano ad un barbiere del suo paese per guadagnare qualcosa dopo la fine della scuola e tenersi impegnato.

L’arrivo a Siracusa

Con il passare del tempo, sentiva suo quel lavoro ma per il salto di qualità decise di recarsi a Siracusa e così iniziò una lunga gavetta fino a raggiungere il suo obiettivo: avere una sala tutta sua, riuscendoci nel 1984, prendendo in affitto un locale in viale Teocrito che, per 40 anni, è stato il suo quartier generale. Questo basso, di pochi metri quadrati, si è trasformato in qualcosa altro, un luogo in cui gli argomenti principali erano lo sport, calcio soprattutto, e la politica.

I segreti dei politici

Nelle poltrone della sala di viale Teocrito si sono seduti sindaci, assessori, deputati regionali che a Michele “confidavano” le loro strategie politiche o amministrative. E proprio qui sono stati anticipati, tra uno shampoo ed un colpo di fono del fedelissimo Angelo, degli accordi elettorali che avrebbero poi cambiato il corso di qualche elezione, a Siracusa e nella sua Ferla, con cui il legame non si è mai interrotto.

“Non posso svelare i dettagli di quello che in questi anni mi è stato riferito – dice Michele Puccio – anche perché erano delle confidenze e devono rimanere tali ma posso dire che, in alcune occasioni, conoscevo, in anticipo, i destini di qualche consigliere o assessore. Ho avuto dei clienti che hanno avuto ruoli apicali in città, tra questi anche gli ultimi 4 prefetti uomini”.

Tra i clienti il Duca D’Aosta

Ha anche avuto un cliente speciale, anzi reale, il Duca D’Aosta, in occasione di una sua visita a Siracusa. Raccontano che l’aristocratico chiese al concierge dell’albergo dove alloggiava un barbiere per una “spuntatina”. La risposta fu praticamente immediata. “La faccio accompagnare da Michele”.

La sua influenza

Lui non lo ammetterà mai ma ha avuto una certa influenza per qualche amico, bisognoso di un posto di lavoro. A Michele in parecchi si sono rivolti perché spendesse una buona parola con uno dei suoi potenti clienti ma su questo aspetto il barbiere che sussurrava ai politici non apre bocca.