Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Siracusa ha rimesso in libertà Claudio Nicosia, l’imprenditore edile di 30 anni, arrestato dai poliziotti perché trovato in possesso di una pistola Beretta calibro 6.35 con matricola abrasa.
L’uomo, difeso dall’avvocato Antonino Campisi, che avrà solo l’obbligo di firma, tre volte alla settimana, era stato intercettato nei giorni scorsi in sella ad uno scooter in via Pasquale Salibra, nel rione della Pizzuta ma nel corso dell’interrogatorio ha fornito la sua ricostruzione, spiegando il possesso di quell’arma
Dal racconto dell’imprenditore, è emerso che la pistola, “mai usata” come spiegato dal suo difensore, l’avrebbe avuta perché avrebbe subito delle rapine e proprio quel giorno aveva con se del denaro contante, circa 3 mila euro.
Insieme a lui, a bordo dello scooter, c’era il fratello, del tutto estraneo alla vicenda, e quando hanno incrociato l’auto civetta della polizia che procedeva dalla loro parte, il trentenne, che era alla guida del ciclomotore, ha provato a scappare.
Secondo la tesi della difesa, l’imprenditore edile di Cassibile non poteva sapere che quella era un’auto della polizia, non era una Volante, per cui riconoscibile e cos’, temendo che fossero degli aggressori o dei rapinatori, ha accelerato, salvo poi essere bloccato poco dopo.
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Siracusa ha creduto a questa ricostruzione, infatti “non c’è più la contestazione di resistenza a pubblico ufficiale” fa sapere l’avvocato Antonino Campisi.
Prosegue la striscia di arresti della polizia per armi, infatti nelle ore scorse gli agenti della Squadra mobile hanno arrestato una coppia, lui 33 anni, siracusano, con precedenti penali, lei 36 anni, originaria della Polonia per detenzione di armi.
Nella loro abitazione, è stata rinvenuta una pistola semiautomatica con 2 caricatori ma ha sorpreso la circostanza che si trattasse di una pistola di ordinanza, in uso alle forze di polizia.