indagini della polizia di siracusa

In fuga dalla guerra in Siria arrivano in barca in Sicilia, fermati 4 scafisti a Siracusa

Gli agenti della polizia di Siracusa hanno fermato 4 stranieri, 3 egiziani ed un siriano, accusati di essere gli scafisti dell’imbarcazione giunta la settimana scorsa nel porticciolo di Ognina dove sono sbarcati 18 migranti, originari del Bangladesh e dalla Siria, alcuni dei quali intercettati per strada dalle forze dell’ordine.

Siriani in fuga dalla guerra

I siriani sono in fuga dal loro paese, devastato dalla guerra civile tra le forze jihadisti filoturchi e quelle del presidente Assad, a capo di un regime dittatoriale, sostenuto dalla Russia.   La misura cautelare è stata convalidata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Siracusa e così al termine dell’udienza  gli indagati sono stati condotti in carcere, nel penitenziario di Siracusa.

Condizioni di sicurezza inesistenti

Secondo quanto emerge dalle indagini della polizia, sulla scorta delle dichiarazioni dei migranti, la barca in vetroresina di circa 9 metri, è salpata da un porto delle costa libica in condizioni di sicurezza pessime: non c’era nulla nel natante che potesse servire in caso di difficoltà, inoltre è stata riscontrata una grave carenza di acqua e cibo.

L’approdo dei migranti a Ognina

Gli scafisti, una volta giunti sulla costa di Ognina, zona balneare a sud di Siracusa, sono riusciti ad approdare in completa autonomia facendo poi sbarcare tutti i “viaggiatori” nel tentativo di far perdere le proprie tracce. Sono però, intervenute le pattuglie della polizia che hanno intercettato tutti i migranti nelle vicinanze del punto di
approdo. Successivamente l’imbarcazione è stata rintracciata dalla Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Siracusa che si è occupata del recupero del natante e delle successive incombenze relative al sequestro.

“Le evidenze investigative raccolte hanno permesso di ricostruire minuziosamente le fasi che hanno caratterizzato la traversata sin dalle coste libiche e le responsabilità, a vario titolo, dei fermati nell’ambito della gestione dell’imbarcazione, sia per quanto concerne la conduzione della stessa, che per il coordinamento di ogni accadimento a bordo nel corso della traversata” fanno sapere dalla Questura di Siracusa.

 

 

 

 

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