Un tavolo tecnico, con i rappresentati del territorio, per discutere del futuro del Petrolchimico di Priolo. Lo riferisce il parlamentare nazionale del M5S di Siracusa, Filippo Scerra, che si è reso protagonista di questa iniziativa per spingere per il rilancio della zona industriale, il cui destino è legato ai piani della Transizione ecologica dei colossi del Petrolchimico, che stentano a manifestarsi, del resto come segnalato nelle settimane scorse dal senatore del Pd, Antonio Nicita, non ci sono fondi pubblici, tra cui il Pnrr, finalizzati alla Transizione energetica.
Al tavolo tecnico hanno aderito quasi tutti i sindaci dei Comuni che ricadono nel polo industriale, sindacati (metalmeccanici, chimici e segretario generali provinciali), CNA, Confindustria, Parlamentari regionali e nazionali.
L’altro nodo della zona industriale è rappresentato dalla vicenda del depuratore Ias di Priolo, al centro di una inchiesta per disastro ambientale della Procura e di un braccio di ferro tra le aziende ed il gip, per via della decisione di quest’ultimo di vietare il conferimento dei fanghi industriali nell’impianto consortile a seguito della sentenza della Corte suprema che ha dichiarato incostituzionale il decreto Salva Isab del Governo nazionale.
Ma è incerta la stessa esistenza dell’Ias, in quanto le grandi aziende stanno provvedendo a realizzare delle proprie strutture per il trattamento degli scarti ed all’impianto consortile non resterebbe che smaltire i reflui civili di Priolo e Melilli: troppo poco per mantenere la forza lavoro che rischia parecchio, senza contare che i soldi, investiti dalla Regione per l’adeguamento dell’impianto di Priolo rischiano di essere bruciati.
Il parlamentare siracusano Filippo Scerra aveva inviato in precedenza una lettera ai tutti gli attori istituzionali “per la definizione di un documento di sintesi sulle problematiche più contingenti – in primis il depuratore IAS – ed all’elaborazione di proposte prospettiche e di visione per un nuovo protagonismo della zona industriale siracusana” .
“Dobbiamo evitare il solito errore per cui, per qualche voglia di primato, ci presentiamo in ordine sparso alla Regione o agli incontri con i Ministeri. Dobbiamo invece essere uniti come territorio e capaci di presentarci nelle sedi decisorie parlando con una sola voce che sia però prodotto di un confronto. Questo, si comprende, darebbe maggiore peso e forza alle istanze dell’area siracusana, permettendo davvero a coloro che conoscono bene le caratteristiche ambientali ed economiche della nostra terra nonché la complessità del nostro polo produttivo, di incidere e non subire scelte oggi non più rinviabili e che inevitabilmente segneranno i prossimi decenni di vita, lavoro, sostenibilità ed economia siracusana. Ringrazio quanti hanno aderito ed hanno mostrato di gradire il metodo proposto