La vicenda riguarda i due turisti inglesi, di 30 e 31 anni, che avevano deciso di trascorrere l’ultimo giorno di vacanza a Siracusa facendo il bagno nella Fontana Aretusa, in piazza Archimede, ma hanno rotto un pezzo di una statua. La coppia è stata denunciata dai carabinieri di Siracusa per danneggiamento di patrimonio artistico. Secondo una prima ricostruzione, i due, prima del tuffo, erano stati in un locale del centro storico di Siracusa. La coppia avrebbe esagerato con l’alcool ma prima di tornare in albergo si sarebbe recata in piazza Archimede dove si trova la Fontana Diana. Si tratta di una opera realizzata nel 1906, raffigurante la dea della caccia insieme ad Alfeo ed a 4 tritoni che cavalcano due cavalli marini. A quel punto, avrebbero deciso di entrare dentro per bagnarsi come nel celeberrimo film la Dolce vita di Federico Fellini. Un passante si sarebbe accorto di loro ed ha chiesto l’intervento dei carabinieri che hanno provveduto ad interrompere il loro gioco. Nel corso del sopralluogo, i militari hanno scoperto che la coppia ha causato il danneggiamento di un pezzo di una delle statue della fontana. Sono stati condotti in caserma per essere identificati ed al termine degli accertamenti sono stati deferiti alla Procura di Siracusa.
Il danno alla Fontana Diana, “chiederemo risarcimento ai 2 turisti”
intervento dell'assessore alla cultura di siracusa
“L’amministrazione Comunale di Siracusa chiederà ai carabinieri i dati dei due turisti che hanno danneggiato la Fontana di Diana di Piazza Archimede per agire legalmente nei loro confronti e chiedere il risarcimento del danno procurato al Monumento” con queste parole Fabio Granata, assessore ai beni culturali della Città di Siracusa, ha preannunciato la volontà della Amministrazione.”Siamo responsabili di un Patrimonio che va rispettato e non oltraggiato. Senza alibi per nessuno”.
Fabio Granata ha preannunciato nell’occasione di aver attivato e disposto la riparazione dell’orologio storico di Piazza Archimede, “grazie alla disponibilità generosa da parte dei fratelli Mamo, orologiai siracusani, e alla iniziativa dei funzionari della Amministrazione”
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