E’ arrivata a Siracusa una copia del Seppellimento di Santa Lucia, l’opera del Caravaggio che si trova al Mart di Rovereto in occasione di una mostra. Il trasferimento della tela è stato al centro di un duro braccio di ferro tra il cosiddetto Fronte del No, composto da alcune associazioni, e Vittorio Sgarbi, presidente del Marte ed organizzatore dell’esposizione, temporaneamente sospesa, a causa delle misure del Governo nazionale per il contenimento della diffusione del Covid19.
Negli accordi sottoscritti tra il Mart, l’Arcidiocesi di Siracusa, custode dell’opera originale, il Fec, il proprietario della tela, e la Regione siciliana, è indicato che una copia sarebbe stata inviata a Siracusa: la si trova nella chiesa di Santa Lucia alla Badia, in piazza Duomo, ma quell’intesa prevede anche che il Seppellimento di Santa Lucia faccia ritorno nel capoluogo siciliano il 13 dicembre, in occasione della festa di Santa Lucia.
Ma a Siracusa sono esplose le polemiche dopo le dichiarazioni di Vittorio Sgarbi il quale, in una intervista, ha spiegato che se non ci saranno feste religiose, per via dell’emergenza sanitaria, l’opera dovrebbe restare a Rovereto.
Duro il commento di Paolo Giansiracusa, professore di storia dell’arte e critico d’arte, leader del Fronte del No, che si è rivolto alle autorità locali
“Questo è lo snodo in cui sarà possibile vedere – dice Giansiracusa – se la città ha un prefetto, un vescovo, un sindaco, un soprintendente e innanzitutto dei cittadini. Ognuno faccia la propria parte per gli interessi che rappresenta e per le autorizzazioni che ha sottoscritto. I siracusani, i siciliani, facciano comprendere che la festa non è un tripudio di tamburelli e mortaretti ma una solennità calendarizzata. Se la processione, dalla Casa al Sepolcro, non avrà luogo ciò non impedirà ai fedeli (non solo aretusei) di recarsi nei luoghi del martirio e della devozione per pregare, meditare, riconciliarsi con Dio e con i fratelli. In questo contesto di fede, l’icona del Caravaggio è l’opera principale su cui converge la cristianità dell’Isola”
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