- Verso la chiusura le indagini sul ritrovamento di un cadavere in mare
- Secondo la polizia si è trattato di un incidente
- La vittima, 76 anni, un poeta ebraico soffriva di una patologia
E’ rimasto vittima di un incidente Giovanni Giudice, il 76enne siracusano, poeta ebraico, caduto nella mattinata di ieri, intorno alle 9,30 nelle acque del Porto piccolo, ad Ortigia, il centro storico di Siracusa. Ne sono ormai convinti gli agenti della Squadra mobile che hanno in mano le indagini sulle cause del decesso dell’uomo, piuttosto noto nell’antica isola.
Gli ultimi istanti di vita
Secondo una prima ricostruzione, il 76enne avrebbe perso l’equilibrio per poi finire in mare ma le sue condizioni fisiche non erano granché buone, in quanto, da fonti investigative, soffriva di una patologia, capace di indebolirlo in modo sensibile.
La tragedia
In quegli istanti, che saranno stati drammatici, non sarebbe riuscito a restare a galla, probabilmente le forze lo hanno abbondonato, rendendo inutile ogni tentativo di mettersi in salvo. Tutto è accaduto nel volgere di pochi secondi, d’altra parte nessuno sarebbe stato in grado di tirarlo fuori dall’acqua e quando sono arrivati i soccorritori a bordo dell’ambulanza del 118 non c’era più nulla da fare per il poeta.
Non un suicidio
Allo stesso tempo, gli agenti di polizia tendono ad escludere un gesto estremo da parte del 76enne, non ci sarebbero, al momento, elementi per consolidare questa ipotesi. Del resto, nell’ispezione cadaverica non sarebbero emerse tracci di violenze. Scartata, dunque, anche la tesi di un’aggressione ai danni dell’anziano: non solo non ci sono testimoni che hanno visto la vittima in compagnia di altre persone ma non ci sarebbero nei filmati delle telecamere di sicurezza della zona prove di una colluttazione o di una lite. Insomma, nessun giallo ma una tragedia che ha colpito un uomo conosciuto per la sua mitezza.
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