L’apertura del Governo nazionale alla cessione di una parte dell’Idroscalo dell’Aeronautica riaccende il dibattito politico.
Ad intervenire è il segretario del Pd di Siracusa, Salvo Adorno, che chiede al sindaco, Francesco Italia, quale sia la proposta o l’idea della sua amministrazione per riconvertire quella porzione di area. Del resto, senza un progetto chiaro di cosa fare l’Idroscalo continuerà a restare nella disponibilità dell’Aeronatica.
“Non è sufficiente avere la disponibilità del sito, bisogna avere chiaro come utilizzarlo, avere un’idea vincente sulla sua migliore valorizzazione urbanistica” conferma il segretario del Pd di Siracusa, Salvo Adorno.
La sfida del Pd al sindaco
Allo stesso tempo, però, il segretario del Pd di Siracusa, si rivolge al sindaco.
“Un ruolo centrale spetta all’amministrazione comunale: quale è la sua idea dice il segretario del Pd di Siracusa – su questa vasta area? Il sindaco dovrà avere la capacità di mettere a sintesi l’ampio dibattito già in atto sull’area sud della città e sul suo futuro urbanistico. E’ una grande occasione e bisogna pensare in grande, come merita una città che ambisce al ruolo di capitale italiana della cultura”.
L’idea del Pd
“Oggi abbiamo bisogno di ripensare in modo organico e unitario l’ampio spazio a Sud del water front che va dall’area Spero fino a Molo Zanagora, più in generale dalla foce del Ciane, col suo entroterra, alla Capitaneria di porto, passando per borgo Sant’Antonio, in cui l’area dell’Aeronautica è in una posizione baricentrica” dice Adorno.
“Riqualificazione non frammentata”
Inoltre, secondo Adorno, “è uno spazio che ha un alto valore, naturalistico, archeologico e paesaggistico e che offre anche una grande opportunità per la vita civile e per lo sviluppo economico. Ripensarlo in modo unitario è la grande scommessa che il Partito Democratico propone alla città. È sbagliato pensare a una riqualificazione segmentata per parti disgiunte”.
Idroscalo in mezzo a due progetti
La visione “unitaria” della riqualificazione proposta da Adorno somiglia ad una bocciatura di due progetti privati ai fianchi dell’Idroscalo.
Il primo, chiamato Marina di Archimede, è un cantiere in stato di abbandono dopo il crack del gruppo Caltagirone. Questo progetto prevedeva 454 posti barca di cui 433 destinati al diporto e i rimanenti 21 alle forze dell’ordine, inoltre erano previste opere a terra comprendenti hotel, negozi, club house, bar, ristorante ed altri servizi.
Il secondo progetto per la costruzione di un approdo, che si chiama Spero, è al centro di un braccio di ferro tra la Soprintendenza di Siracusa e la società.
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