Nuovo capitolo nella Guerra dei Borghi tra Palazzolo e Bobbio.
Il sindaco del comune montano del Siracusano, Salvatore Gallo, ha proposto alla Rai di assegnare il premio ex aequo del Borgo dei Borghi per l’edizione 2019.
Una proposta che, secondo le intenzioni del primo cittadino di Palazzolo, spegnerebbe, in modo definitivo, le polemiche sull’assegnazione del riconoscimento, scoppiate per un presunto conflitto di interessi di Philippe Daverio. Il critico d’arte, presidente della giuria, risulta essere cittadino onorario di Bobbio, a cui è andata la vittoria
“Relativamente all’invito di partecipare alla trasmissione di domenica prossima – spiega Salvatore Gallo, sindaco di Palazzolo – non ho ricevuto ancora nulla di ufficiale. Dopo tutte le polemiche sorte a causa di un evidente conflitto di interessi del professor Daverio per essere cittadino onorario di Bobbio e anche perché questi ha orientamento il giudizio degl’altri giurati (vedasi la dichiarazione dopo il voto della Grambassi) , sarebbe opportuno rivedere in chiave risulutrice e veramente riappacificatrice – aggiunge il primo cittadino del comune di Palazzolo, Salvatore Gallo – l’attribuzione del titolo Borgo più Bello d’Italia edizione 2019. Perché non assegnare il titolo Borgo più bello d’Italia edizione 2019 ex aequo a Bobbio e Palazzolo Acreide ? La mia proposta spezzerebbe tutto e tutti ne usciremo vincitori, Bobbio, Palazzolo Acreide, l’Italia intera , la Rai, i cittadini che hanno espresso il televoto e forse anche Daverio”.
La Guerra dei Borghi ha fatto il giro di Italia dopo le dichiarazioni rilasciate da Philippe Daverio alla trasmissione Le Iene, andata in onda domenica scorsa. Nell’intervista, Daverio ha detto di essersi sentito minacciato dal sindaco di Palazzolo. Inoltre, il critico ha usato parole dure contro la Sicilia, salvo poi fare una parziale marcia indietro. Il sindaco del comune del Siracusano ha poi detto di non essere disposto a stringere la mano al professore che, a parere di Gallo, avrebbe poi offeso il presidente della Regione, Nello Musumeci.
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