“Finora non si sono verificate le condizioni” per il riconoscimento della raffineria di Priolo come area di crisi industriale complessa.
Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, al question time alla Camera. Tuttavia, ha aggiunto, “vigilerò affinchè, nell’evolversi della situazione e nel mutamento delle condizioni, il riconoscimento possa essere rivalutato anche in ragione degli effetti del conflitto bellico in atto, prospettiva che andrà valutata in aggiunta al possibile utilizzo di strumenti già pienamente attivi a sostegno della ricerca e sviluppo: quali ad esempio, nello specifico, il credito d’imposta, i contratti di sviluppo, gli accordi d’innovazione”
Sulle parole del ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, è intervenuto l’assessore alle Attività produttive, Mimmo Turano, tra i curatori della richiesta per il riconoscimento dell’Area di crisi industriale.
“Mi spiace apprendere del no all’area di crisi complessa – dice Turano – per il petrolchimico siracusano da una dichiarazione del ministro Giorgetti ad un question time alla Camera, una sede rispettabile ma che non può rappresentare una forma di interlocuzione con la Regione Siciliana. Restiamo convinti che la nostra richiesta al Mise abbia bisogno di un’analisi che tenga conto dell’accelerazione della transizione energetica, delle conseguenze della pandemia e chiaramente della situazione determinata dalla crisi in Ucraina”.
“Lo spirito della richiesta di area di crisi complessa da parte della Regione Siciliana per il petrolchimico siracusano – spiega Turano – era quello di prevenire una crisi incipiente e che alla luce anche delle conseguenze della recente crisi ucraina rischia non solo di aggravarsi ma di essere disastrosa per il tessuto produttivo siciliano e nazionale”.
“L’area di crisi complessa per il petrolchimico di Priolo avrebbe richiesto una valutazione politico-strategica invece di un’asettica applicazione dell’attuale normativa. Contiamo però di approfondire la questione leggendo le valutazioni del Mise atteso che non credo si potranno limitare alle dichiarazioni rese nell’aula di Montecitorio dal Ministro» conclude l’esponente del governo Musumeci.