“Le persone con disabilità non sono dei fragili ma delle risorse e noi dobbiamo metterci in ginocchio per adorare in loro la presenza di Gesù. Cominciamo dalle relazioni calde, iniziando dai gesti più semplici e più autentici”.
Lo ha detto Giovanni Accolla, delegato della Conferenza episcopale siciliana per la Pastorale della Salute e arcivescovo metropolita di Messina, Lipari, Santa Lucia del Mela, nel corso della giornata per le persone con disabilità che è stata celebrata dalla Fondazione Sant’Angela Merici di Siracusa promossa in collaborazione con il Distretto Lions 108 Yb.
Don Alfio Li Noce, presidente della Fondazione Sant’Angela Merici, ha sostenuta la necessità di “riprendere in mano la nostra vita, di riscoprire la nostra vocazione, di rivitalizzare o riabilitare il nostro impegno. Tutti siamo chiamati in causa, partendo dal “poco” di ognuno che unito a quello degli altri può diventare ricchezza e dunque risposta piena e completa ad una chiamata che esige da noi tanta fedeltà”.
E l’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto, ha evidenziato il valore e la specificità della Fondazione nella sua triplice dimensione: “sanitaria e riabilitativa, didattico-formativa-educativa e nella dimensione della ricerca scientifica. Con una chiara identità sociale, umana e spirituale. Nell’attenzione all’uomo e alla sua identità. Se siamo pienamente umani possiamo costruire tutto”.
E le parole del Pontefice sono state richiamate anche dal presidente Anselmo Madeddu: “Il Papa dice: attenzione che la qualità della vita in una società è la capacità di includere i soggetti fragili. La società spartana buttava i bimbi malformati dalla rupe. Poi Ippocrate cambia tutto, dicendo che disabilità non è una punizione degli dei ma bisogna prendersi cura di questi soggetti.
Su un aspetto più antropologico si è soffermato don Salvatore Spataro, Direttore ISSR “San Metodio”: “Qualsiasi riflessione deve indirizzare ogni azione politica e sociale a tutela delle vite più fragili. Al modello della sacralità della vita si contrappone il modello della qualità della vita: esistono vite che non raggiungono standard di prestazioni adeguati. E li chiamiamo disabili. In maniera errata. Il valore della vita umana viene ad essere calcolato secondo il benessere fisico e secondo l’efficienza era capacità produttiva”.
“La disabilità è una inabilità con menomazione fisica – ha detto Francesco Rametta, neurologo e Direttore sanitario della Fondazione -. Si dovrebbe parlare di disabilità sin da bambini. Per capire il mondo della disabilità bisogna viverlo e far crescere nella gente la cultura dell’abilità. Se vogliamo cambiare il modo di agire della società bisogna agire sul linguaggio”.
Maggiormente politico l’intervento di Pietro Marano, neurologo e Direttore UO di Neuroriabilitazione IRCCS Oasi Maria SS. Troina: “Dovremmo assicurare un percorso diagnostico terapeutico assistenziale e, quello che non dicono, riabilitativo. Ma non riusciamo, a causa di interessi interni nelle comunità scientifiche, a portare avanti un discorso per chi soffre. Perchè all’interno di queste società vige il servizio politico. Muoviamoci per poter facilitare tramite società scientifiche e università il percorso di studenti per poter debellare un giorno ogni tipo di disabilità”.
Sono anche intervenuti Francesco Marcellino, Commissario AIRS (Associazione Italiana Riabilitazione Sanitaria) e Vera Trasseri, delegata distrettuale “I Lions per le Persone fragili”. “Servizio, amore e carità – ha concluso Francesco Cirillo, Governatore del Distretto Lions 108 Yb -. We serve è il nostro motto. Siamo 114 club per 3500 soci in tutta la Sicilia che sono servizio alla collettività. Un servizio che viene dal cuore. I soci lions danno qualcosa di concreto sempre, con aiuti concreti ma anche con un semplice sorriso”.