Rischia il commissariamento l’Ato idrico Siracusa se entro due mesi non si provvederà all’affidamento della gestione del servizio idrico. In realtà, l’assemblea dei sindaci, Ati, ha votato ,nel 2020, per un gestore pubblico ma visti i tempi imposti dallo Stato il rischio di un organo commissariato, attraverso la Regione, è piuttosto elevato.
I sindaci si sono, dunque, espressi per un ente di diritto pubblico partecipato da tutti i Comuni della provincia a totale capitale pubblico, soggetto al controllo analogo degli enti ed alla partecipazione democratica dei Consigli comunali.
“Dobbiamo dare una risposta allo Stato – dice a BlogSicilia il sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta – per cui possiamo procedere verso la gestione pubblica così come abbiamo deciso nel corso dell’assemblea. Le altre alternative sono una società mista oppure l’affidamento ad un privato con gara. L’assemblea dei sindaci sarà riconvocata a breve ed in quell’occasione decideremo ma dobbiamo fare presto, perché pende la spada di Damocle del commissariamento”.
A Siracusa, il servizio idrico è stato affidato, tramite gara, per due anni, a partire dal 2021, alla Siam. L’azienda, frattanto, ha presentato 11 i progetti, 9 da parte della Siam, 2 del Comune di Siracusa, per un importo di 48 milioni di euro con l’obiettivo di migliorare la rete idrica di Siracusa.
Non sarà, comunque, semplice riuscire ad ammodernare l’intero sistema idrico, che nei piani del gestore e del Comune di Siracusa, dovrebbe prevedere, oltre alla sistemazione di nuove condotte, l’individuazione di nuovi pozzi, il miglioramento della qualità dell’acqua, della rete fognaria e l’efficientamento del depuratore, con la possibilità di fornire acqua ad aziende agricole ed industriali e dare così respiro alle falde acquifere. Tutto questo potrà essere realizzato a condizione che la Cis Acqua, ente dello Stato, approvi quegli 11 progetti e fornisca i contributi pubblici