E’ di poche ore la notizia dell’imminente avvio del sistema di videosorveglianza per frenare l’infrazione, sempre più diffusa, dell’uso della corsia preferenziale in via Malta, l’importantissima strada di ingresso in Ortigia, il centro storico di Siracusa.

La corsia preferenziale al centro delle polemiche

Un corridoio, ricavato nel novembre del 2020, che può essere percorso dai bus del trasporto pubblico, dai mezzi delle forze dell’ordine e di soccorso e dagli “autorizzati” comprendenti anche i residenti di Ortigia ma in realtà è usato diffusamente da tutti, automobilisti e motociclisti che non riescono a restare incolonnati per parecchi minuti. Perché, in effetti, la corsia preferenziale ha ristretto l’ampiezza della careggiata ed inevitabilmente crea le code, in particolare nel fine settimana, considerato che Ortigia è il cuore della movida della città. Nei mesi scorsi, un’ambulanza, rimase imbottigliata nel traffico, perché la corsia era ampiamente occupata.

Il Comune farà cassa

L’amministrazione comunale, grazie al sistema di videosorveglianza, incamererà i soldi delle probabili sanzioni ma al tempo stesso ritiene che l’uso delle telecamere sarà un deterrente importante per scoraggiare i furbetti.

“​Completate ed approvate le procedure – si legge nella nota del Comune di Siracusa – per l’avvio, le telecamere rilevano i mezzi che percorrono la corsia sui quali saranno avviati automaticamente i controlli che riguarderanno anche l’avvenuta revisione (e dunque l’idoneità alla circolazione) e la copertura assicurativa. In caso di irregolarità, scatteranno le sanzioni”.

“Aumenta l’inquinamento”

Ma, secondo il partito del No alla corsia preferenziale, uno dei problemi che crea è, paradossalmente, l’inquinamento. “Se si formano delle lunghi incolonnamenti – spiega un residente di corso Umberto – si alza il livello di inquinamento della zona, alla faccia di tutte quelle politiche decise da questa amministrazione di volere una città più verde”.

Lo scontro tra residenti di Ortigia e via Malta

Tra i meno contenti, per usare un eufemismo, di questa corsia preferenziale ci sono proprio i residenti di via Malta che si si sentono discriminati rispetto a quelli che vivono nell’isola di Ortigia.

“E noi residenti siamo pronti a vedere sfrecciare i residenti di Ortigia sulla preferenziale mentre noi ci sorbiamo la fila” svela a BlogSicilia una residente di via Malta, mal digerendo questo “favoritismo” dell’amministrazione verso chi vive dentro Ortigia. Insomma, perché loro sì e noi no?

Il piano del Comune: scoraggiare l’uso delle auto e incentivare i bus

Ma il vero piano dell’amministrazione è disincentivare l’uso della macchina per recarsi in Ortigia. Insomma, se diventa una missione impossibile andare a cena nel centro storico, fare una passeggiata alla Marina in compagnia degli amici o consumare un cocktail in uno dei tanti locali dell’isola, non restano che due soluzioni: cambiare zona,  scegliendo aree della città più agevoli per chi all’auto non può rinunciare o usare i mezzi pubblici, come, del resto accade, in tutte le città europee, dove la mobilità dolce si è sedimentati da anni.

Del resto, nei giorni scorsi, il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ha annunciato l’arrivo di tre nuovi bus elettrici, “che si aggiungono ai due già operativi e altri tre sono in fase di acquisto” e l’avvio di un servizio, con una App, che consentirà agli utenti, a partire dal primo di aprile, di avere sul proprio smartphone tutte le informazioni sui percorsi dei bus della Sais, gestore del servizio di trasporto.

Ampliare la Ztl

L’altro passo è quello di ampliare la Zona al traffico limitato portandola fino a piazzale Marconi dove dovrebbero essere istallati dei varchi. In realtà, se ne era parlato qualche anno fa, l’amministrazione Italia avrebbe predisposto tutto, progetti e risorse, per estendere i confini del centro storico ma non se ne fece nulla. Questa opzione, però, potrebbe essere ripresa, del resto Italia ha il tempo dalla sua parte, essendo stato rieletto meno di un anno fa, per cui ci sono margini per far “digerire” ai siracusani quel che sarebbe davvero una rivoluzione.