Gli agenti della Squadra Mobile di Siracusa hanno eseguito un’ordinanza del gip che dispone tre misure cautelari per altrettanti giovani. Nella rete della polizia sono finiti due 27enni, Haedili Jamel e Antonio Facciale Lombardo, in carcere, ed una donna di 31 anni, fidanzata di uno dei due, che, però è ai domiciliari, in stato di gravidenza: sono accusati di una serie di furti ed una rapina a Siracusa.
I tre giovani, che talvolta operavano in gruppo, altre singolarmente, nel giro di soli due mesi, in particolare da marzo a maggio secondo il quadro indiziario ad oggi raccolto, avevano messo a segno ben sette episodi di furto, una rapina ed anche un indebito utilizzo di carta di credito derubata ad una anziana donna.
Le vittime privilegiate dal terzetto andavano dai grandi supermercati sino ad una signora anziana depredata con destrezza di ogni avere mentre usciva dal supermercato. In un’occasione è stato addirittura rubato un furgone SDA.
L’attività investigativa ha tratto origine dalla segnalazione di alcuni episodi analoghi perpetrati, nell’arco di pochi giorni, ai danni di alcuni commercianti.
La complessa ed articolata indagine, coordinati dal dirigente Gabriele Presti, grazie all’ attività di accertamento tecnico effettuato sui filmati estrapolati dai sistemi di video sorveglianza ha permesso agli investigatori di identificare i tre giovani. La scansione dei filmati ha consentito di chiudere il cerchio attorno agli indagati che nelle prossime ore saranno sentiti nel corso dell’interrogatorio di garanzia.
Proprio a seguito di tale attività è emerso che uno dei tre, spregiudicato ed incurante della misura in atto alla quale era sottoposto, evadeva dagli arresti domiciliari per un altro furto, per andare a perpetrare l’ennesimo furto. Pertanto, all’indagato, è stato contestato anche il reato di evasione.
“Raccolto tutto quanto il materiale probatorio, gli investigatori hanno compendiato apposita informativa di reato determinando il P.M. procedente a richiedere ed ottenere l’emissione di idonea misura cautelare onde interrompere l’attività delittuosa posta in essere dagli indagati” spiegano dalla Questura di Siracusa.