“Non ci sono ragioni per lo scioglimento del Cda della Fondazione Inda”. Lo ha detto il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, nella veste di presidente dell’Inda, organizzatrice degli spettacoli classici al Teatro greco di Siracusa, in merito alla richiesta di commissariamento avanzata dal senatore del Pd, Antonio Nicita, al ministro della Cultura, a causa della mancanza della figura del soprintendente dopo la fine del rapporto con Antonio Calbi, quando mancano più di due mesi dall’inizio delle rappresentazioni. “Le cause per lo scioglimento del Cda sono due: o per una situazione debitoria drammatica o per dissidi tra i componenti del Cda, per cui non sussistendo questi elementi è una richiesta senza alcun fondamento”.
La vicenda
Il Cda dell’Inda aveva indicato una terna di nomi per sostituire Calbi, con cui si erano verificati dei contrasti, e la scelta era caduta su Luciano Messi, sovrintendente dell’associazione Arena Sferisterio di Macerata, Giuseppe Acquaviva, sovrintendente del Teatro sociale di Camogli e l’attore Luca Lazzareschi. Solo che il ministero, in quel periodo guidato da Dario Franceschini, invitò il Consiglio di amministrazione dell’Inda a predisporre un bando.
La terna dopo l’avviso
Il 14 ottobre del 2022 il Cda ha indicato un’altra terna, in realtà con due nomi identici alla precedente, Acquaviva e Messi, e con la novità Valeria Told. In attesa della decisione del ministero, che ancora non si è espresso, il Cda ha poi assegnato poteri di sovrintendente al Consigliere delegato della Fondazione, Marina Valensise.
La delibera
“Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione, all’unanimità, nelle more della nomina del nuovo Sovrintendente, delibera di assegnare al Consigliere Delegato della Fondazione, a partire dal 1 novembre 2022, i compiti attribuiti
dallo Statuto al Sovrintendente senza alcun onere aggiuntivo a carico della Fondazione” si legge nella delibera numero 93 del 14 ottobre 2022. Un provvedimento che, di fatto, mette una toppa al buco creato dalla mancanza di un soprintendente.
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