Una vera e propria follia quella avvenuta nel luglio scorso a Siracusa quando un turista, mentre era a cena con la sua famiglia in un ristorante di Ortigia, è stato aggredito con calci e pugni da tre persone. Sono stati denunciati dai carabinieri ma nel corso degli accertamenti da parte degli agenti di polizia è emerso che gli indagati sono  “appartenenti ad un gruppo ultras di tifosi del Siracusa”.

Il Daspo fuori contesto

Un episodio di violenza che è costato caro alla vittima, senza contare i danni psicologici per la sua famiglia, testimone di un brutale pestaggio senza alcuna ragione. E così, essendo legati all’ambiente del tifo organizzato, il questore ha emesso nei loro confronti i Daspo fuori contesto.

Stadio vietato

“Tale strumento, introdotto nel decreto sicurezza bis, ha lo scopo, pertanto, di impedire che soggetti violenti possano riprodurre condotte illecite anche all’interno degli stadi, con possibili gravi ripercussioni sull’ordine e la sicurezza pubblica” spiegano dal palazzo della Questura di Siracusa.

Misura eseguita dalla Divisione amministrativa

I provvedimenti sono stati eseguiti dagli agenti dalla Divisione amministrativa della Questura. Inoltre, a carico di due dei 3 aggressori erano stati emessi i Daspo Willy  con divieto di accesso al locale pubblico presso il quale avevano causato i disordini.

Cori razzisti degli ultras dell’Avola

Episodio di razzismo in una partita di calcio, valida per il campionato di Eccellenza girone B, giocata nel Messinese, tra la squadra di casa, la Jonica, e l’Avola  disputata domenica. Un giocatore della Jonica, Jairo Alegria, è rimasto vittima di alcuni “buu” provenienti dal settore ospiti  a 5 minuti dalla fine della partita quando l’Avola era in vantaggio per 3-0.

La società messinese

Il calciatore ha deciso di non proseguire la gara e per solidarietà hanno lasciato il campo anche i compagni.  “A 5 minuti dal novantesimo – si legge in una nota della Jonica – il nostro attaccante è rimasto vittima di ripetuti cori razzisti giunti dal settore ospiti ( ripresi dalle forze dell’ordine presenti nel nuovo comunale ) e si rifiutava di continuare a giocare. Insieme a lui abbandonavano il campo i propri compagni di squadra. Per la cronaca gli ospiti erano in vantaggio”.

La replica dell’Avola

C’è stata la replica dell’Avola, per cui “semmai fosse successo, ci discostiamo nettamente da tale isolato gesto”. Nella sua nota, la società della squadra del Siracusa avverte che “ usare un tema delicato e complesso come il razzismo per mascherare responsabilità e sconfitta , è un atteggiamento anti sportivo e altrettanto intollerabile. Diffidiamo chiunque proverà a ledere l’ immagine della nostra società e della nostra città , solo allo scopo di alzare un polverone che nasconda la vera differenza vista in campo”

 

 

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