Vincenzo Ruisi,, 55 anni, palermitano, ex poliziotto è stato rimesso in libertà a pochi giorni dalla sentenza di condanna a 2 anni e 4 mesi di reclusione emessa dal gup del Tribunale di Siracusa.
Il processo
Era finito sotto processo per detenzione di arma modificata ed assistito dall’avvocato Junio Celesti, aveva deciso di ricorrere al giudizio abbreviato. In realtà, nei suoi confronti è stata adottata una misura cautelare più blanda, l’obbligo di dimora a Palermo.
L’arresto dopo il controllo dell’auto
L’uomo venne arrestato dai carabinieri nel settembre dello scorso anno: al termine di una perquisizione, scattata nella macchina dell’imputato, fermato nel corso di un controllo a Siracusa, gli inquirenti rinvennero oltre all’arma, dei proiettili, dei giubbotti delle forze dell’ordine e dei caschi, posti poi sotto sequestro.
L’udienza e le richieste del pm
L’ex poliziotto, al termine dell’udienza di convalida della misura cautelare, venne posto ai domiciliari con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico.
Le indagini
Su quel controllo, le indagini dei carabinieri non sono affatto chiuse, gli inquirenti sospettano che fosse in preparazione un colpo, presumibilmente in città, ma, fino ad ora, non sono emersi elementi nuovi. Il palermitano, d’altra parte, risponde solo di detenzione di arma.
Chi è l’ex poliziotto
Ruisi è un ex poliziotto, per altro in servizio alla Questura di Palermo fino al giugno del 1996, periodo del suo allontanamento, in conseguenza di una condanna definitiva emessa dalla Corte di Appello di Milano ad anni 5 e mesi 8 di reclusione e interdizione dai pubblici uffici per aver commesso 8 rapine, aggravate dall’utilizzo di un arma (per altro d’ordinanza, dal momento che, all’epoca dei fatti, era ancora un appartenente della Polizia di Stato) in concorso con altre persone.
Lo stesso poliziotto fu indagato nel 2016 per una rapina aggravata ai danni dell’addetto al parcheggio di una sala giochi palermitana di Via Bernardino Molinari, particolarmente frequentata. Per lo stesso reato vennero arrestati due giovani che, all’epoca dei fatti, avevano 20 anni.
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