La discarica di Lentini resta aperta e il Tmb, l’impianto per il trattamento dei rifiuti, sarà operativo per lavorare la frazione conferita e poi spedirla allo smaltimento fuori regione. E’ la mossa della Regione per evitare l’emergenza rifiuti nella Sicilia centro orientale. Un braccio di ferro incredibile quello a cui si assiste e che porta alla terza ordinanza regionale nel giro di appena una settimana.
L’ordinanza straordinaria ed emergenziale
L’impianto Tmb della Sicula Trasporti di Catania potrà, dunque, continuare a restare aperto per il trattamento dei rifiuti e il successivo inoltro degli stessi presso altre discariche o impianti di recupero energetico, anche al di fuori della Sicilia. La nuova ordinanza, proposta dall’assessorato regionale all’Energia e adottata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani in via straordinaria ed emergenziale serve a superare i limiti di stoccaggio dei rifiuti posti per ragioni di sicurezza dai vigili del fuoco. A seguito dei pareri positivi di Arpa, Asp, Cts, Città metropolitana e Comune di Catania e del dipartimento regionale dell’Ambiente, è stato autorizzato il proseguimento temporaneo del trattamento sia per il residuo secco che per l’umido, proveniente da circa 200 Comuni. Per giungere a questa ordinanza gli uffici regionali hanno lavorato ininterrottamente per 24 ore.
Prevenire lo stato di emergenza sanitaria
Il provvedimento di Schifani è stato emesso per prevenire lo stato di emergenza di natura ambientale ed igienico-sanitaria, nelle more del rilascio da parte del dipartimento regionale “Acqua e rifiuti” della nuova Autorizzazione ambientale integrata (Aia) per gli impianti di contrada Codavolpe, secondo le prescrizioni della Commissione tecnica specialistica della Regione.
“Iniziamo – sottolinea il presidente Schifani – a mettere ordine nel settore, risolvendo una serie di problemi che nell’ultimo periodo avevano causato il blocco dell’impianto della Sicula Trasporti. Il rilascio della nuova Autorizzazione ambientale potrà consentire di riprendere in maniera regolare e ordinaria l’attività di trattamento dei rifiuti e il successivo trasferimento presso altre discariche o impianti di recupero energetico”.
Come nasce l’emergenza
Tutto nasce dallo stop al Tmb, l’impianto di trattamento dei rifiuti della discarica in amministrazione controllata. Mancano le autorizzazioni ambientali. Per fronteggiare l’emergenza generata sono state necessarie ma non sufficienti ben due ordinanze regionali che avrebbero dovuto dare 20 giorni di tempo per risolvere il problema. Invece, la situazione è tornata a precipitare dopo appena 5 giorni.
Perché lo stop dopo appena 5 giorni
Il nuovo stop viene spiegato dagli amministratori giudiziari della struttura secondo i quali dopo avere riavviato l’impianto di Tmb il 26 giugno scorso, in applicazione di un provvedimento del presidente della Regione Siciliana, che è anche commissario per l’emergenza rifiuti nell’isola, la Sicula Trasporti ha ricevuto la disponibilità al conferimento e l’avvio delle procedure di omologa da solo due delle quattro società gestori di discariche citate dalla Ordinanza per il conferimento del materiale trattato ovvero la Impianti Srr Ato 4 di Caltanissetta e la Catanzaro Costruzioni di Siculiana.
Le parole degli amministratori
“In considerazione di questo e della conseguente saturazione degli spazi disponibili per lo stoccaggio delle balle filmate di rifiuto Eer 191212 – scrivono gli amministratori giudiziari della Sicula Trasporti – la scrivente società non potrà materialmente proseguire l’attività di trattamento, e quindi di ricezione, oltre il 02 luglio del 2024, riservandosi peraltro di limitare i conferimenti già dal 1 luglio se le condizioni di sicurezza dell’area conferimento lo richiedessero. Si chiede, con urgenza – conclude il documento – una visita ispettiva al fine di constatare quanto affermato da parte degli organi di controllo del territorio: Arpa Sicilia, Arpa Uos Attività produttive Catania, comando provinciale dei Vigili del fuoco e Asp di Catania”.
L’autorizzazione anche fuori Regione
Per superare il problema, adesso, la nuova ordinanza autorizza al trasferimento dei rifiuti trattati anche in altri impianti oltre quelli citati nella seconda ordinanza e perfino, se necessario fuori Regione evitando, così, il riempimento dei piazzali di abbancamento provvisorio. Tutto nell’attesa delle nuove autorizzazioni ambientali che dovrebbero chiudere questa pagina emergenziale
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