- Il leader del M5S Giuseppe Conte frena su Cancelleri candidato alla presidenza della Regione
- L’ex premier, intervenuto a Pachino, ha detto che i tempi non sono ancora maturi
- Nel M5S echeggiano ancora le polemiche sulla proposta di Cancelleri di copiare il modello Draghi in Sicilia
“Cancelleri candidato alla presidenza della Regione per la terza volta? Mi sembra prematuro”. L’ex presidente del Consiglio e leader del M5S, Giuseppe Conte, frena sul nome del sottosegretario del Governo Draghi in occasione delle elezioni regionali del 2022 ma nessuno, al momento, è sicuro, nemmeno lo stesso Governatore, Nello Musumeci, che, da settimane, riceve risposte gelide dai suoi alleati, tra cui Forza Italia e Lega.
La frenata di Conte
“All’ordine del giorno non ci sono le elezioni regionali” ha chiosato Conte prima del suo comizio a Pachino, nel Siracusano, avendo accanto a se lo stesso Cancelleri, che lo sta accompagnando nel giro in Sicilia a pochi giorni dalle amministrative.
La bufera su Cancelleri
Il sottosegretario di Stato al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili del governo Draghi lo farebbe pure un terzo tentativo per diventare presidente della Regione. In piena estate, però, Cancelleri si rese protagonista di un’uscita pubblica, che divise in due il M5S: in occasione di un incontro con la Confesercenti, propose di trasferire in Sicilia il modello Draghi, caldeggiando, in sostanza, un accordo politico tra gli stessi grillini, Forza Italia ed il Pd.
Le critiche all’interno del M5S
A Pachino, insieme a Conte ed a Cancelleri, c’era pure Stefano Zito, deputato regionale del M5S, uno dei primi a bollare come suicidio quell’idea del sottosegretario. “Noto, con molto rammarico, che Giancarlo Cancelleri continua a gonfie vele nella rotta del suicidio politico con una serie inesorabile di scivoloni”.
Il voto a Pachino
Domenica a Pachino si voterà, a distanza di 7 anni dall’ultima volta. Il Comune agricolo, famoso per il pomodorino, è stato sciolto per mafia nel febbraio del 2019, quando a guidare l’amministrazione c’era una giunta guidata da un sindaco del Pd, Roberto Bruno.
“Sono qui anche per dare un segnale – ha detto Conte- forte, di sostegno a tutte le persone oneste, che lavorano e fanno tanti sacrifici perchè la mafia prosciuga le energie economiche ma anche morali di una comunità. La presenza mafiosa fiacca la coscienza civica. Sono qui per dare un chiaro segno della nostra lotta per la legalità e contrasto a tutte le forme di corruzione”.
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