- Avviso di conclusione indagini per 8 persone accusate di aver alterato il voto del 2018 a Siracusa
- Sono presidenti e segretari di alcune sezioni elettorali
- Indagine nasce dopo la denuncia del candidato a sindaco Ezechia Paolo Reale
Gli agenti della Digos di Siracusa hanno emesso gli avvisi di conclusione indagini per “alterazione del risultato della votazione” nei confronti di 8 persone tra presidenti e segretari di alcune sezioni elettorali in merito alle elezioni amministrative del 2018 che hanno sancito la vittoria di Francesco Italia, esponente del Centrosinistra, a sindaco di Siracusa. I provvedimenti, emessi dai magistrati della Procura di Siracusa, hanno riguardato B.C. di anni 48, V.D. di anni 37, B.V. di anni 44, T.A. di anni 37, V.A. di anni 46, R.A. di anni 54, L.F.S. di anni 58 e L.S. di anni 50.
La vicenda
L’indagine nasce dopo la denuncia del candidato a sindaco del Centrodestra, Ezechia Paolo Reale, che, nelle settimane successive al ballottaggio, aveva presentato ricorso al Tar di Catania sostenendo delle palesi irregolarità nello scrutinio. I giudici, nel novembre del 2019, sancirono una mini tornata elettorale in 9 sezioni e congelarono la proclamazione a sindaco di Francesco Italia ma questo pronunciamento è stato ribaltato dal Cga di Palermo che, nel giugno scorso, ha accolto il ricorso dell’attuale primo cittadino.
“Irregolarità ai seggi”
Secondo i magistrati della Procura di Siracusa e gli agenti della Digos, al comando della dirigente Maria Antonietta Malandrino, “l indagine, condotta con l’escussione di testi, l’acquisizione di atti e documenti, ha consentito di individuare alcuni componenti i seggi elettorali il cui operato è risultato non conforme a quanto previsto dalle norme in materia”. In realtà, nel registro degli indagati erano state iscritte 30 persone ma nel corso degli accertamenti, per 22 di loro, è stata richiesta l’archiviazione in quanto le irregolarità contestare erano di “lieve entità”.
La bacchettata
“Una maggiore attenzione da parte di chi chiede -e viene scelto- a svolgere tali incarichi (presidente, vice presidente o semplice scrutinatore) avrebbe potuto evitare gravose indagini di natura amministrativa e penale che, a distanza di anni, hanno potuto solo individuare gli autori di tali violazioni della normativa” fanno sapere dalla Procura e dalla Questura di Siracusa.
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