intervista a salvo andolina, di rigenerazione-cantiere popolare

Avola al voto, “nessuna monarchia Cannata ma fase nuova del Centrodestra”

Non ricopre ruoli istituzionali ma è indicato come uno degli uomini chiave nel Centrodestra siracusano, almeno ad Avola dove vive e svolge la professione di avvocato. Salvo Andolina è stato capogruppo in Consiglio provinciale, braccio destro dell’ex presidente, Nicola Bono e dopo la fine delle Province, per mano di Rosario Crocetta, il suo impegno politico si è progressivamente sopito per poi riaccendersi  con l’approssimarsi delle elezioni ad Avola.

Insieme al suo gruppo, Rigenerazione-Cantiere popolare, ha chiuso l’accordo per la coalizione che sosterrà la candidatura a sindaco di Avola di Rossana Cannata, che vede dentro Fratelli d’Italia, Forza Italia, Diventerà bellissima, nuova Dc e Cantiere popolare.

“Ad Avola, dopo un decennio di civismo e trasversalismo, che ha portato – spiega a BlogSicilia Salvo Andolina – a scontri ed alleanze “innaturali”, è tornata la politica e le sue appartenenze partitiche; da questo punto di vista, io e i miei amici siamo coerentemente e storicamente ancorati al Centrodestra”.

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Quale è la vostra operazione politica?

Stiamo cercando, con molta umiltà, di riunire tutti i cattolici ed i moderati di nuova generazione per creare una coalizione plurale ed inclusiva; gli amici di Cantiere Popolare, di Rigenerazione, gli ex Udc e della D. C. Nuova sono interlocutori naturali, ad Avola e non solo. A Noto lo scorso anno ci siamo riusciti e i risultati sono stati eccellenti, speriamo di farcela anche quest’anno.

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Perché è saltata l’interlocuzione tra CP  ed il gruppo di Dell’Albani, Burgaretta e Baccio?

Dovrebbe chiederlo a loro, mentre Cantiere Popolare chiedeva di ampliare il dialogo con altri gruppi di ispirazione moderata, Lega, D.c. Nuova e Udc in primis, al fine di individuare una proposta quanto più condivisa e inclusiva possibile, partendo dai programmi e non dai nomi, una sera di ottobre è stata indetta una riunione, con la partecipazione di alcuni ex deputati regionali siracusani, cui Cantiere Popolare non è stato invitato e l’indomani è stato ufficializzata la candidatura del mio collega Campisi. Evidentemente, non erano interessati a quello che Cantiere Popolare aveva proposto o comunque hanno ritenuto di poterne fare a meno.

Quasi contemporaneamente il PD, Italia Viva e quel che resta dei grillini lanciavano la candidatura, anch’essa assolutamente legittima, dell’ex consigliere comunale Loreto; appare evidente che, di fatto, ad Avola, dopo un decennio di assenza, sono tornati la politica, i partiti, con i loro deputati, gruppi dirigenti e le coalizioni di appartenenza.

CP è stata opposizione al sindaco Cannata ed ora ha chiuso un accordo. Come lo spiega?

È terminato un ciclo decennale caratterizzato sostanzialmente da un monocolore civico guidato da Luca Cannata; inizia una nuova fase ed il Centrodestra propone un progetto di coalizione politica, nuovo e diverso

Perché il Centrodestra avolese ha scelto di candidare la sorella del sindaco?

Perché in una coalizione il diritto di prelazione spetta al partito più forte elettoralmente; questo è un criterio oggettivo adottato anche a livello politico nazionale.

Ad Avola, indubitabilmente, il partito più forte del centrodestra è diventato quello del sindaco, anche per l’assoluta assenza di politica e di partiti che si è avuta dal 2012 ad oggi; nell’ambito di Fratelli d’Italia ad Avola c’è una figura che spicca più d’ogni altra che è quella di Rossana, deputata e vicepresidente della commissione antimafia, le è stato chiesto di fare una scelta di cuore, scegliere Avola lasciando una poltrona molto più comoda. Non mi pare che altri partiti abbiano al proprio interno figure istituzionali di tale livello.

Gli oppositori di Cannata parlano di monarchia. Che ne pensa?

Si terranno elezioni democratiche e dunque saranno gli avolesi a scegliere democraticamente; l’essere “parente di” non può essere un limite nell’esercizio dell’elettorato passivo, altrimenti in quel caso sì che ci sarebbe un problema di democrazia. È terminato un ciclo ed il Centrodestra ne propone uno nuovo e diverso, non capire questo e limitarsi a strumentalizzare i rapporti familiari tra soggetti attivi politicamente, denota l’essenza di un progetto “contro” qualcuno piuttosto che “pro” qualcosa e notoriamente i progetti “contro” in Italia non hanno mai raccolto molte fortune elettorali.

 

 

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