“E’ certamente una coincidenza, ma di quelle davvero curiose. A Siracusa succede che ad un mese dalle elezioni, la società che si occupa della raccolta dei rifiuti annunci sui social la ricerca di candidati per eventuali nuove assunzioni”.

Lo afferma Renata Giunta, candidata sindaca del Centrosinistra, che solleva molte perplessità sulla decisione della Tekra, società che gestisce il servizio di nettezza urbana, di reclutare personale. L’esponente politica,  sostenuta da Pd, M5S, Lealtà&Condivisione, Sinistra Italiana Federazione di Siracusa, Europa Verde-Verdi Siracusa, Area Costituente verso il partito del lavoro-Siracusa, + europa, ritiene sospetta questa ricerca di personale.

I dubbi di Giunta

“Un’azienda che assume nuovo personale è sempre una buona notizia, sia chiaro. Ma quando ad assumere è un’azienda – per carità, privata – che, però, svolge uno dei principali servizi per conto del Comune di Siracusa, a ridosso di importanti elezioni proprio amministrative, qualche interrogativo e dubbio iniziamo a porcelo”.

“Perché proprio ora le assunzioni?”

“Ci domandiamo, allora, perchè la Tekra – dopo già alcuni anni di presenza a Siracusa – abbia avvertito proprio ad un mese dalle elezioni la necessità di avviare le selezioni? Immaginiamo che non avrebbe certo rischiato di chiudere o di lasciare i rifiuti in strada se avesse atteso il completamento della delicata pagina elettorale”. “Per correttezza verso i tanti, troppi disoccupati di questa provincia, sarebbe stato esercizio di correttezza non esporre un’azione meritoria come il voler ampliare il proprio organico, a dubbi di natura elettorale”.

Il trasporto pubblico ai privati

La stessa Giunta, nei giorni successivi all’affidamento della gestione del servizio di trasporto pubblico alla Sais, società privata, aveva sollevato altre perplessità sulla scelta dell’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Francesco Italia, in corsa per un secondo mandato, di compiere un passo del genere a poche settimane dalla consultazione elettorale. Tra i punti criticati quello di “blindare” la Sais con un contratto di due anni quando, secondo la candidata sarebbe stato meglio ridiscutere con l’Ast per poi procedere alla gara d’appalto.