“Mi candido a sindaco perché la città di Pachino e la comunità pachinese meritano un’alternativa politica rispetto al passato”. Lo afferma Emiliano Ricupero, consigliere comunale uscente, esponente del Pd e legato al deputato regionale Tiziano Spada, che ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione alla corsa per la successione a Carmela Petralita, la sindaca espressione del Centrodestra, sfiduciata dal Consiglio comunale.
Pd diviso
Il Pd, però, si presenta diviso, infatti, nei mesi scorsi, al termine di una riunione del circolo di Pachino la maggioranza si era espressa per il sostegno a Barbara Fronterrè, anche lei consigliere comunale uscente, espressione del Centrosinistra, già candidata a sindaco nel 2021. Ha incassato il sostegno di Azione e della Dc e potrebbe avere anche quello del Mpa, in rotta come la Dc con il Centrodestra, e Sud chiama Nord.
Chi sostiene Fronterrè
L’altra parte del Pd, invece, spingeva per Emiliano Ricupero e contestualmente ha presentato un ricorso, che è pendente, su presunte irregolarità emerse in quell’incontro. Fatto sta che, con l’ufficializzazione della candidatura di Ricupero, tramonta, almeno per il momento, l’ipotesi di convergere su un unico alfiere alle amministrative che si terranno a giugno nelle giornate dell’8 e del 9. Ricupero, 40 anni, consulente previdenziale, ” è espressione di alcune realtà civiche e della parte sana del centro-sinistra cittadino” si legge nella nota diffusa in cui non viene mai indicato il Partito democratico.
Due liste per Ricupero
“Ai pachinesi che mi hanno chiesto di fare questo passo importante – dice il candidato sindaco – ho detto di essere consapevoli delle difficoltà che ci saranno lungo il percorso. La nostra è una candidatura di rottura rispetto agli schemi tradizionali della politica, soprattutto sul territorio pachinese. Lavoriamo alla presentazione di due liste civiche che rappresentino la città a tutti i livelli e in tutte le zone. Il nostro sarà un percorso coerente con quello che abbiamo già detto ai cittadini: non siamo disposti a sacrificare le nostre idee per occupare temporaneamente una poltrona. Siamo abituati a confrontarci e a fare tesoro delle esperienze, per questo riteniamo di essere un’alternativa valida nello scenario politico che sta prendendo forma a Pachino”.
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