“Ieri sera si è verificata una protesta dei detenuti che hanno colpito le sbarre delle celle”. Lo ha detto il dirigente nazionale del Sinappe, Sebastiano Bongiovanni, in servizio al carcere di Augusta, nel Siracusano, ma, secondo quanto emerge nella sua ricostruzione del sindacalista la manifestazione si è poi spenta lì.
Le nuove disposizioni, in virtù dei rischi da contagio da Coronavirus, ha creato dei malumori nel penitenziario di Augusta anche se non si sono toccati i picchi delle altre strutture carcerarie, come al Pagliarelli di Palermo. “Ci sono ormai delle nuove regole – spiega il dirigente nazionale del Sinappe, Sebastiano Bongiovanni – che sono molto tassative, in particolare nei colloqui. Infatti, ogni detenuto può esser visitato da un minore e da un adulto ma occorre che tra di essi vi sia una distanza di un metro, un metro e mezzo”.
Ma la situazione, nel carcere di Augusta così come in altri penitenziari, non è facile anche perché da tempo si registrano casi di aggressione ai danni degli agenti della polizia penitenziaria, come spesso denunciato dai sindacati. L’ultimo episodio risale alla fine del gennaio scorso, quando un detenuto straniero ha aggredito due ispettori che avrebbero voluto riportarlo in cella.