- L’Associazione italiana architettura per il paesaggio dice sì alla demolizione dell’ecomostro
- Secondo i tecnici il progetto di recupero del Comune di Siracusa è dannoso e costoso
Si allarga il fronte di quelli che vogliono la demolizione dell’ecomostro di Siracusa, il parcheggio Talete, costruito con i fondi post terremoto del 1990 ma capace di mangiarsi l’antica Marinella di Ortigia. Al partito del No alla struttura in cemento armato si è iscritta la sezione siciliana dell’Associazione italiana architettura per il paesaggio (Aiapp) che boccia senza appello il progetto dell’amministrazione comunale di finanziare il recupero dell’edificio al costo di 65 mila euro.
Critiche al piano del Comune
Secondo l’Aiapp che l’intervento proposto dal Comune “con alcuni rampicanti e lastre verticali di corten, assieme all’intonaco “assorbente una quantità di CO2 pari agli alberi” non può certo considerarsi un intervento che possa risolvere le criticità architettoniche che ha causato, assieme al degrado e alla dequalificazione di questo tratto di paesaggio urbano”.
Alti costi di gestione
Inoltre, “l’intervento proposto infatti non è sostenibile neanche dal punto di vista energetico ed ambientale, richiedendo onerosi e permanenti interventi di gestione quali il ricorso ad irrigazioni continue con consumi di energie e risorse naturali per mantenere in vita tutte le piante in vaso, altrimenti destinate alla morte, con impegni e appesantimento del già fragile servizio di manutenzione del verde cittadino
Ecomostro “malato”
Nell’analisi strutturale dell’ecomostro, i tecnici dell’Aiapp, lo definiscono “malato nella sua funzionalità compromessa da un’errata impostazione delle quote di calpestio, e da un irrisolto problema di drenaggio delle acque piovane, e che il tempo e la salsedine abbiano contribuito, assieme all’incuria, a connotarlo come obsoleto, è un dato di fatto”.
La soluzione
Per l’Aiapp, la soluzione ideale è rappresentata dalla demolizione della copertura in cemento armato, che permetterebbe di guadagnare la Marinella, mantenendo il parcheggio sottostante. “La proposta più coerente con le strategie Green sposate -spiegano dall’Aiapp – formalmente dall’Amministrazione Comunale e più rispettose del paesaggio del Water Front del lungomare di Levante potrebbe essere quella di mantenere la funzione del parcheggio, ma alberandolo e inserendolo in una sistemazione paesaggistica che possa costituire anche un esempio come intervento pilota con altre città che hanno firmato la Dichiarazione di Milano”.
Incontro con la Regione
In ogni caso, c’è da risolvere il contenzioso tra Comune e Regione in merito ai soldi concessi negli anni 90 dalla Regione per la costruzione del parcheggio ma anche di un collegamento tra Ortigia e la terraferma, con quest’ultimo mai realizzato. L’assessore regionale, Marco Falcone, ha dato disponibilità a discutere della possibilità di trovare un accordo tra gli enti, liberando così il Comune dalla prospettiva di pagare circa 10 milioni di euro. Senza quel peso, l’amministrazione potrebbe anche pensare di individuare risorse per le demolizione dell’ecomostro.
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