E’ stato istituito un Comitato per la demolizione della copertura dell’ecomostro di Siracusa. Si tratta del parcheggio Talete, opera in cemento armato realizzata ad Ortigia nei primi anni 90 come opera di protezione civile connessa ad una via di fuga, nella fattispecie un collegamento sottomarino, tra Ortigia ed il resto della città, con quest’ultimo mai realizzato.
In poche ore, le iscrizioni a questo Comitato, visibile su una pagina Facebook, sono salite ad oltre 250 e sono destinate a salire ancora. L’obiettivo è di abbattere la terrazza in cemento armato, che il Comune invece intende mantenere e sfruttare, recuperare la Marinella e renderla fruibile. Insomma, una operazione per restituire il mare alla città, a cui hanno dato il loro sostegno anche delle personalità politiche, tra cui l’ex sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, nella cui giunta c’era come vice l’attuale primo cittadino Francesco Italia, ed il leader dell’opposizione nonché ex assessore regionale all’Agricoltura, Ezechia Paolo Reale.
Sia il sindaco, Francesco Italia, sia l’assessore alla Cultura, Fabio Granata, hanno manifestato, in più occasioni, il loro no alla demolizione, anzi hanno presentato un progetto per il recupero dell’ecomostro fino a trasformarlo in una opera d’arte del XXI secolo. Il sindaco, proprio nelle ore scorse, ha motivato le ragioni della sua contrarietà all’abbattimento. In sostanza, Italia paventa un contenzioso con la Regione che versò nelle casse del Comune di Siracusa circa 20 miliardi delle vecchie lire per quel piano di Protezione civile, seppur monco del collegamento sottomarino.
“Se abbattessimo il Talete la città dovrebbe restituire tutti quei soldi, circa 20 milioni di euro, tenuto conto pure degli interessi, creando un danno notevole alle casse del Comune. Insomma, andremmo in default, dunque non sarò certo io a volere mettere a rischio la città” ha spiegato Italia.