Era stato “invitato” a cambiare versione dei fatti nel tentativo di scagionare un killer che era arrestato per un duplice omicidio. Una richiesta respinta da Marco Montoneri, un ex concessionario di auto di Siracusa, ora testimone di giustizia, che ha ribadito la sua versione, nei giorni scorsi, al palazzo di giustizia di Siracusa dove è in corso un processo per falsa testimonianza nei confronti di Adelfio De Luca, 48 anni, e Giuseppe La Rocca, 79 anni, lentinesi.
Le accuse
Gli imputati sono accusati di aver mentito nel corso di un altro procedimento giudiziario, a carico di Salvatore Salomone, accusato del duplice omicidio Domenico Bertollo e Gaetano Trovato, avvenuto nel dicembre del 2011 nelle campagne tra Lentini e Scordia.
Il duplice omicidio
Un delitto legato ad un forte debito del presunto killer nei confronti di Bertollo, proprietario di una ditta per la lavorazione degli infissi. Quest’ultimo, secondo la tesi dell’accusa, si sarebbe recato insieme a Trovato a Lentini per riscuotere il denaro ma entrambi furono ammazzati a colpi di pistola ed i corpi bruciati nella loro auto, rinvenuta in contrada Serravalle, a Lentini.
La testimonianza
Nel corso della sua testimonianza, Marco Montoneri, ha sostenuto che il 20 dicembre del 2011, qualche ora prima del delitto, Salamone e De Luca si presentarono, insieme al figlio del presunto assassino, nella sua autoconcessionaria per comprare una macchina.
Il testimone ha riferito che, dopo l’acquisto, avrebbe dovuto ricevere il saldo, pari a 10 mila euro. L’indomani, lo stesso commerciante d’auto, come riferito ai giudici, si recò a Lentini per il compenso ma tornò a mani vuote, visto che i due acquirenti erano spariti ed un conoscente gli riferì del delitto.
“Mi vidi successivamente con De Luca – racconta a BlogSicilia il testimone di giustizia – e mi disse che temeva la vendetta dei parenti dei due uomini uccisi, attribuendo il delitto a Salamone”.
Le pressioni
Dopo il ritrovamento dell’auto con cui il presunto killer era scappato, Montoneri venne contattato dalla polizia perché quella macchina era la stessa acquistata nella sua concessionaria. Il commerciante riferì tutto alla Squadra mobile, a cominciare dall’acquisto del veicolo, poche ore prima dell’omicidio.
“Successivamente – racconta Montoneri a BlogSicilia – De Luca si presentò da me invitandomi a cambiare versione, anticipando la data dell’acquisto dell’auto allo scopo di scagionare Salomone ma non lo feci mai. La mia versione l’ho confermata in Tribunale”.
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