La decisione del gip di Siracusa

Dopo la rivolta nel carcere di Siracusa era stato trasferito a Ragusa, ora è ai domiciliari

Dopo la rivolta dei detenuti nel carcere di Siracusa, in contrada Cavadonna, avvenuta nelle settimane scorse a seguito della sospensione dei colloqui decisa dal  Governo, nell’ambito delle misure anti coronavirus, Vincenzo Bramante, 33 anni, siracusano, residente a Floridia, accusato di spaccio di droga, era stato trasferito nel penitenziario di Ragusa.

Ora è ai domiciliari dopo che il gip del tribunale di Siracusa ha accolto l’istanza del suo difensore, l’avvocato Natale Vaccarisi. L’uomo era stato arrestato nel febbraio scorso, poco prima che scoppiasse l’emergenza Covid-19 in tutta Italia, ed in quell’occasione i carabinieri sequestrarono 5 dosi di cocaina, nascoste dentro un accendino a gas, un involucro contenente un pezzo unico di cocaina del peso di 23 grammi circa, occultato in una lampadina, e 230 euro, ritenuti il provento dell’attività di spaccio.

Inoltre, nel corso della perquisizione  i militari scovarono uno scanner per la rilevazione di frequenze, emesse da microspie ed una microtelecamera utilizzata per controllare la presenza di persone davanti all’uscio della abitazione. “Nonostante all’atto della convalida lo stesso aveva ammesso la sua proprietà della sostanza rinvenuta il gip applicò la custodia in carcere” spiega l’avvocato Natale Vaccarisi.

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