Il sindaco di Carlentini, Giuseppe Stefio, è il più strenuo oppositore del progetto per la realizzazione della nuova discarica per rifiuti non pericolosi in contrada Scalpello a Lentini.
Nei giorni scorsi, sia lui sia il suo collega di Lentini, Rosario Lo Faro, hanno annunciato mobilitazioni del territorio contro quest’opera, che vede in campo la Gesac, la società riconducibile alla famiglia Leonardi sottoposta a confisca a seguito della condanna in primo grado del Tribunale di Catania. La Regione, in una nota diffusa ieri, ha sostenuto che non vi è stata alcuna autorizzazione alla costruzione della discarica, ” soltanto la Via, valutazione di incidenza ambientale”.
Sindaco, la Regione sembra aver frenato sulla nuova discarica a Lentini. Che ne pensa?
La mia idea è che si tratta di una decisione politica. Si sono resi conto che c’è un territorio che è pronto a mobilitarsi e ad insorgere contro questa nuova discarica.
Soddisfatto?
Guardi, nella nota della Regione è indicato che non vi è alcuna autorizzazione alla nuova discarica ma c’è una valutazione di carattere ambientale che, in sostanza, è un nulla osta alla realizzazione dell’opera. Mi chiedo: ma con quale criterio? Esiste già, nel territorio di Lentini, una delle più grandi discariche d’Europa, senza contare le attenzioni dell’autorità giudiziaria.
Insomma, questa discarica non s’ha da fare…
Invece di pensare a come bonificare il territorio, già appesantito sotto l’aspetto ambientale, cosa si fa? Si decide di realizzare un’altra discarica.
Quindi, è stato il timore delle mobilitazioni a far compiere questa frenata?
Assolutamente sì. D’altra parte, i rappresentati regionali del territorio hanno preso posizione contro l’assessorato al Territorio ed Ambiente, non potevano fare diversamente.
Ma se il parere è legittimo l’assessorato deve tenerne conto…
Su questo punto, voglio chiarire il mio punto di vista, in qualità di amministratore pubblico. Quando si rilasciano delle autorizzazioni si deve valutare il profilo di chi dovrà gestire un servizio. Nel caso specifico della discarica, ci troviamo di fronte ad un richiedente (Gesac srl) che è stato condannato in primo grado per reati ambientali. Dobbiamo tenerne conto adesso o no?
Lei ha anche parlato di azioni legali. Cosa intende?
Per quello che ho detto prima in merito al profilo del richiedente. C’è anche questo aspetto nell’istanza che presenteremo per valutare eventuali responsabilità che, però, possono essere di altra natura.
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