- Affondo al presidente della Regione del M5S sull’ampliamento della discarica di Lentini
- Il sito, al centro di una inchiesta antimafia, è ormai saturo
- La discarica della famiglia Leonardi accoglie i rifiuti di 150 Comuni
La Conferenza dei servizi dovrà decidere, a breve, sull’ampliamento della discarica di Lentini, ormai satura, ma il M5S, pronostica che il presidente della Regione dirà di sì.
Discarica satura
Nei giorni scorsi, gli amministratori giudiziari del sito, finito un anno fa in una inchiesta antimafia che ha travolto la Sicula trasporti della famiglia Leonardi su un presunto smaltimento illecito di rifiuti, hanno comunicato la sospensione del conferimento dei rifiuti per 150 Comuni entro il 31 marzo. I sindaci di Lentini, Carlentini e Francofonte hanno espresso parere negativo sull’allargamento della discarica ma secondo la deputazione nazionale e regionale del M5S (Giampiero Trizzino, Giorgio Pasqua, Stefano Zito, Filippo Scerra, Paolo Ficara, Maria
Marzana, Eugenio Saitta, Pino Pisani) questa emergenza sarà colta al balzo da Musumeci.
Affondo a Musumeci
“Che la capienza delle discariche non sia infinita – proseguono i pentastellati – dovrebbe essere noto a tutti. Tranne però al governo regionale guidato da Musumeci che siamo certi, con la scusa dell’emergenza e dell’impossibilità di trovare nuove soluzioni, vorrà concedere alla discarica l’ennesimo ampliamento in barba al secco noche le comunità di Lentini, Carlentini, Francofonte e Scordia, hanno da sempre espresso” spiegano gli esponenti del M5S.
Danni al territorio
Secondo la deputazione nazionale e regionale del M5S, “un’inversione di rotta è necessaria che parta anche dal non infliggere ulteriori danni a comunità che hanno sopportato il peso delle emergenze e pagato a caro prezzo dal punto di vista ambientale e di salute”. Allo stesso modo. “è necessario, anzi, fondamentale – concludono – iniziare a dare vita a un nuovo corso del sistema dei rifiuti che miri sempre più a una concezione di rifiuti zero attraverso un potenziamento del sistema di riciclo, piuttosto che all’ampliamento delle vecchie discariche”.
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