- Sarà in discussione al Consiglio d’Europa il diritto alla conoscenza
- Il contributo del Siracusa International Institute
- Consolida il principio della massima trasparenza sulla gestione dei beni pubblici
Se l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, composta da 47 membri, dovesse esprimersi positivamente martedì prossimo sul sul rapporto “Libertà dei media, fiducia pubblica e diritto alla conoscenza dei cittadini”, approvato lo scorso 21 maggio dalla Commissione Cultura, Scienza, Istruzione e Media, un contributo a questa causa lo avrà dato il Siracusa International Institute, presieduto dall’avvocato Ezechia Paolo Reale.
Siracusa International Institute
Il Sii è uno dei più grandi istituti di formazione giuridica al mondo che, avendo lavorato allo sviluppo e al consolidamento di una rete internazionale di giuristi proveniente da un numero elevatissimo di paesi nel mondo, ha contribuito in maniera determinante a promuovere e a rafforzare una cultura globale della giustizia e dello stato di diritto.
Diritto alla conoscenza
Il riconoscimento al diritto alla conoscenza rappresenta un passo avanti affinché venga riconosciuto alla collettività di essere attivamente informata su tutti gli aspetti relativi alla gestione dei beni pubblici durante l’intero processo politico e decisionale. Un diritto che, se da un lato consente la piena partecipazione democratica dei cittadini al dibattito pubblico su questioni di interesse generale, dall’altro pone specifiche e precise responsabilità per chi è chiamato ad amministrare tali beni.
Informazione e trasparenza
Il riconoscimento del Diritto alla Conoscenza – spiega – il Siracusa International Institute – è volto a rigenerare fiducia nelle istituzioni e nella democrazia; a garantire che i governi mettano a disposizione dei cittadini informazioni di pubblico interesse; a dare rilievo al dibattito pubblico; a creare specifici meccanismi di monitoraggio ed interazione con i media e a porre al centro della nuova società i centri del sapere, quali le Università e le Fondazioni nel loro nuovo ruolo di “mediatori culturali” delle nozioni tecniche e scientifiche più complesse; il Diritto alla Conoscenza, inoltre, riformula i compiti dell’informazione, libera e indipendente, nella trasmissione delle notizie e responsabilizza anche le istituzioni scolastiche future per un migliore livello formativo dei cittadini”
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