Una mini rivolta è scoppiata nel carcere di Augusta dopo il sequestro di due telefonini nella disponibilità di alcuni detenuti.
La perquisizione è scattata alcuni minuti dopo una diretta su TikTok da parte di questi reclusi e successivamente alla diffusione del video una segnalazione è arrivata al corpo di guardia della casa di reclusione.
Secondo quanto emerge da fonti sindacali, in questo caso la segreteria provinciale del Sippe, il comando della Polizia penitenziaria ha disposto i controlli conclusi con il sequestro dei due smartphone che ha provocato la reazione dei detenuti. Quest’ultimi avrebbero aggredito 4 agenti penitenziari, poi costretti a fare ricorso alle cure dei medici, e contestualmente hanno messo a soqquadro la cella per poi tentare di appiccare un incendio. La rivolta è stata sedata, sono in corso le indagini per scoprire in che modo quei telefonini sono entrati nel carcere di Augusta.
“Il Sippe ringrazia i colleghi ed aspetta ancora provvedimenti seri dei vertici dell’istituto che ha, invece, disposto provvedimenti disciplinari versi i dirigenti di questo sindacato”. Il riferimento è alla sentenza del giudice del lavoro di Siracusa che ha condannato il ministero della Giustizia-Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e la casa di reclusione di Augusta per condotta antisindacale nei confronti di un dirigente nazionale del Sippe, Sebastiano Bongiovanni, agente penitenziario in servizio nel carcere di Augusta.
Il sindacalista, nei mesi scorsi, si è reso protagonista di alcune denunce, attraverso comunicati stampa ed interviste rilasciate agli organi di informazione, legate alla gestione della struttura, tra cui l’organizzazione del lavoro, chiamando in causa l’amministrazione penitenziaria, inoltre aveva sollevato il caso dei due detenuti morti in ospedale per le conseguenze dello sciopero della fame.
Un detenuto, recluso nel carcere di Augusta è morto nelle settimane scorse per un arresto cardiaco.La vittima stava scontando la pena dell’ergastolo per omicidio e nelle ore scorse avrebbe avvertito un malore, che poi non le ha dato scampo. I riflettori si sono accesi sui soccorsi, da verificare se il detenuto si sarebbe potuto salvare se curato in modo tempestivo ma lo stesso Sippe svela, anche se non è la prima volta, il numero insufficiente di agenti in turno.