Sono, nel complesso, 11 gli istituti scolastici che hanno perso l’autonomia come deciso dalla Conferenza regionale della rete scolastica. Ci sono state modifiche rispetto alla bozza della Conferenza provinciale ma il quadro definitivo è questo: 4 a Siracusa; 2 a Lentini; 1 a Augusta, Floridia, Pachino, Noto mentre l’istituto comprensivo De Amicis di Avola viaggia verso la soppressione.
A perdere l’autonomia l’istituto Archimede di Siracusa, che non era stato mai menzionato dalla Conferenza provinciale: sarà insieme, a partire dal primo settembre del 2024, all’Archia ed al Giaracà. Il Chindemi, come da previsioni, si fonderà con il Wojtyla che reclamava l’autonomia. L’istituto Martoglio andrà con il Verga con esclusione del plesso di via Asbesta.
L’istituto Sant’Alessandra di Rosolini resterà autonomo nonostante le previsioni fossero di tutt’altro avviso. Il Volta di Floridia sarà accorpato al De Amicis e al Quasimodo. A Lentini, l’istituto superiore Moncada accorpato al Vittorini, i plessi del comprensivo Vittorio Veneto saranno distribuiti tra gli altri due della città, Marconi e Riccardo da Lentini. .
Ad Augusta, l’istituto Todaro andrà insieme al Principe di Napoli, Corbino e Costa. A Pachino, il comprensivo Brancati sarà accorpato tra il Verga e il Pellico, si è, invece, salvato l’istituto superiore Calleri che sarebbe dovuto andare insieme al Bartolo.
A Noto, il comprensivo Aurispa sarà spacchettato: una parte si aggregherà al Melodia, un’altra al Maiore.
La politica, si sa, gioca sempre un ruolo strategico nelle scelte, come nel caso dell’istruzione. Sembra non essere un caso che il Sant’Alessandra di Rosolini sia uscito indenne dal dimensionamento scolastico così come pure il Calleri di Pachino. Due territori che, piaccia o no, sono tra i bacini elettorali più floridi del parlamentare regionale di Forza Italia, Riccardo Gennuso.
Siracusa, certamente per il fatto di essere il Comune più grande nonché capoluogo, è stata fortemente penalizzata. Stupisce, soprattutto, la sorte dell’Archimede che ha perso l’autonomia con un tratto di penna quando non sembrava essere nel conto, basta vedere la bozza della Conferenza provinciale.
Se questa faccenda la si legge con gli occhi della politica, salta all’occhio che, nel Centrodestra, che comanda a Palermo, non ci sono esponenti siracusani, né nella deputazione né nel Governo Schifani. L’unico siracusano è il parlamentare regionale del M5S, Carlo Gilistro, ma è all’opposizione, con peso specifico limitato, come del resto Tiziano Spada, floridiano, esponente del Pd e piuttosto vicino al sindaco di Siracusa.
“E’ chiaro ed evidente – ha detto Enzo Vinciullo, leader provinciale della Lega – la città di Siracusa è stata sacrificata
oltre ogni misura, non difesa da alcuno, mentre altri Comuni sono stati beneficiati, creando una disparità di trattamento che appare, a tutti, iniqua e non giustificata dai dati relativi alle iscrizioni nei singoli Comuni. Prima di vederci impegnati in ulteriori ricorsi presso i Tribunali Amministrativi – ha concluso Vinciullo invitiamo la Conferenza Regionale a ritornare sui propri passi, rivedendo le decisioni già prese”
La sorte del De Amicis di Avola è uno shock nella comunità per via del prestigio di questo istituto “dove studiano gli alunni della Avola bene” racconta a BlogSicilia una fonte autorevole. Non se la aspettava nessuno nella città governata da oltre un decennio dai Fratelli di Avola, Luca e Rossana Cannata, esponenti di punta del partito della Meloni, reduci dal congresso provinciale di FdI che ha incoronato un fedelissimo, Peppe Napoli, presidente provinciale.
In effetti, Avola, dopo Rossana Cannata, non ha un parlamentare regionale, in realtà lo ha avuto per pochi mesi, Luca Cannata, che, però, non potendo avere due cariche politiche ha scelto di essere deputato nazionale, lasciando spazio a Carlo Auteri, che, però, il suo corpo elettorale è nella zona nord del Siracusa, agli antipodi di Avola.