Se c’è un Comune nel Siracusano che ha pagato un prezzo elevato nel piano di dimensionamento questo è il capoluogo. Su 11 istituti che hanno perso l’autonomia, 4 sono a Siracusa, tra cui l’Archimede, che non era stato indicato come “sacrificabile” nella Conferenza provinciale ma alla Regione hanno deciso di fare in modo diverso. Ed ora il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, adirato per questa decisione, annuncia ricorsi.

Sindaco di Siracusa annuncia ricorsi

“Non ci aspettavamo granché dalla Conferenza regionale sull’organizzazione scolastica ma con amarezza devo dire che sono riusciti ad andare oltre le peggiori previsioni. Anche per questo ci opporremo in ogni sede alla decisione presa”. dice il sindaco, Francesco Italia, che non riesce a capacitarsi del destino dell’Archimede.

Il caso Archimede

“Sapevamo – prosegue il sindaco Italia – che il destino di Martoglio e Insolera era, in qualche modo, segnato, ma la scelta di far sparire, oltre alla Chindemi, e anche l’Archimede è sconcertante. Il tavolo regionale sul dimensionamento scolastico non ha fatto altro che applicare pedissequamente le indicazioni del governo nazionale, finalizzate prioritariamente a realizzare dei risparmi tagliando le dirigenze didattiche. Mi chiedo, allora, perché siano stati investiti i territori se si voleva solo far prevalere la logica dei numeri e ignorare, come è stato fatto, le esigenze degli alunni e della famiglie”.

La questione politica

Non si può nascondere la circostanza della debolezza politica di Siracusa che, alla Regione, non ha alcuna rappresentanza nella maggioranza.

La debolezza di Siracusa

Il caso dell’Archimede lo dimostra, del resto se nella bozza della Conferenza provinciale era stato “blindato” salvo poi essere scardinato con un tratto di penna qualcosa è accaduto. Il Sant’Alessandra, a Rosolini, è stato salvato all’ultimo, forse perché dotato di uno scudo politico più forte: il pensiero va al deputato di Forza Italia alla Regione, Riccardo Gennuso, vicinissimo al presidente Renato Schifani. Eppure anche Avola, che ha una buona rappresentanza politica, specie in FdI, con il deputato nazionale, Luca Cannata, ha perso in questa partita con la paventata soppressione del De Amicis. Ma Avola non ha rappresentanti a Palermo, come Siracusa.

Il Pd, “Turano riveda il piano”

Sulla vicenda è  intervenuto il Partito democratico che invita la Regione a rivedere il piano. “Le decisioni della Conferenza Regionale per l’organizzazione della rete scolastica per l’anno 2024/2025 hanno penalizzato fortemente le istituzioni scolastiche della città e della provincia di Siracusa. Esortiamo, pertanto, l’assessore regionale Mimmo Turano a rivedere il Piano regionale prima della firma del decreto, tenendo in maggiore considerazione le proposte concertate nella Conferenza Provinciale e trovando delle soluzioni che non mortifichino le comunità scolastiche interessate e la città di Siracusa” spiegano in una nota il senatore del Pd, Antonio Nicita, il segretario cittadino del Pd, Santino Romano, ed i tre consiglieri comunali di Siracusa, Massimo Milazzo, Angelo Greco e Sara Zappulla